20/07/2021, 08.58
MYANMAR
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Yangon: morto in ospedale Nyan Win. Continuano le proteste contro la giunta

L'importante esponente della Lega nazionale per la democrazia era malato di Covid. Il virus continua a mietere vittime in tutto il Paese. I dati sui contagi comunicati dalla giunta non riflettono la realtà. Ieri ancora proteste contro l'esercito. Chi ritorna dal carcere racconta le torture dei soldati.

Yangon (AsiaNews/Agenzie) - Stamane è morto all’ospedale di Yangon Nyan Win, importante esponente della Lega nazionale per la democrazia, il partito della leader democratica Aung San Suu Kyi. Il 78enne politico era stato trasferito all’ospedale dalla prigione di Insein perché malato di Covid-19. I militari lo avevano arrestato il 21 febbraio, tre settimane dopo il colpo di Stato della giunta che ora controlla il Paese. I familiari hanno incolpato il Tatmadaw (l’esercito birmano) per la morte di Nyan: “I generali sono i colpevoli di tutto ciò che è successo. Per la loro sete di potere ora il Paese è nel caos”. 

I contagi continuano ad aumentare e non esistono statistiche sulla gravità della situazione sanitaria. Secondo i dati comunicati dalla giunta, ieri si sono registrati 281 decessi e più di 5mila nuove infezioni, ma i medici e i servizi funebri affermano che non è possibile e che il bilancio è in realtà molto più alto, perché i forni crematori lavorano giorno e notte.

Nel frattempo ieri ci sono state ancora proteste anti-golpe. In occasione del Giorno dei martiri, il Tatmadaw ha tenuto una cerimonia sorvegliata per commemorare gli eroi della patria, tra cui il generale Aung San, padre di Suu Kyi, alla quale è stato impedito di partecipare alle celebrazioni. Nel resto del Myanmar l’esercito si è scontrato con i manifestanti. A Monywa, a ovest di Mandalay, i dimostranti hanno tenuto una marcia in cui hanno intonato canti contro i soldati; a Meiktila dei giovani hanno appeso invece uno striscione di fronte al memoriale della Giornata dei martiri per rendere omaggio ad altri quattro "martiri" uccisi nel loro distretto durante le recenti proteste anti-golpe. 

Secondo l’Assistance Association for Political Prisoners, da febbraio la giunta militare ha ucciso almeno 919 persone e ne ha arrestate più di 5mila. Secondo l’organizzazione no profit, almeno 22 persone sono state torturate dall’esercito. Ieri un ragazzo di 17 anni sospettato di essere coinvolto nell’organizzazione di alcune esplosioni, ha raccontato la sua esperienza nelle carceri birmane a Myanmar Now: bendato e con le mani legate, è stato picchiato per diversi giorni di fila e quasi sepolto vivo dai soldati.

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