30/05/2014, 00.00
INDONESIA

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Yogyakarta, estremisti islamici attaccano un gruppo di cattolici riuniti in preghiera

di Mathias Hariyadi

Obiettivo del raid alcuni fedeli della parrocchia della Sacra Famiglia di Banteng, intenti a recitare il Rosario e provare i canti della domenica. Malmenato con brutalità il padrone di casa e proprietario di una piccola casa editrice della zona. Arcivescovo di Semarang chiede indagini accurate. Fonti di AsiaNews: "Nella zona gruppi fondamentalisti, in passato attacchi contro Ahmadi".

Jakarta (AsiaNews) - Un gruppo di estremisti islamici della zona di Besi ha attaccato con violenza e brutalità alcuni fedeli della parrocchia della Sacra Famiglia di Banteng, nella zona a nord di Yogyakarta (isola di Java). La conferma arriva da fonti ecclesiastiche a Semarang, secondo cui il raid è avvenuto alle 9 di ieri sera; l'assalto ha colto di sorpresa i cattolici, che si erano riuniti - in occasione dell'incontro settimanale - per recitare il Rosario e provare i canti delle celebrazioni domenicali. Testimoni locali riferiscono che, all'improvviso, un gruppetto di fondamentalisti islamici si è avvicinato nei pressi di un'abitazione privata di proprietà di un leader cattolico locale, lanciando pietre e sassi. Gli assalitori hanno colpito con brutalità, per poi fuggire in tutta fretta.

Al momento dell'attacco il padrone di casa, Julius Felicianus, non si trovava all'interno dell'abitazione; informato degli eventi, egli ha abbandonato amici e colleghi con i quali si era intrattenuto in una discussione, per fare rientro immediato a casa e verificare la situazione di persona. 

Tuttavia, appena varcata la soglia della casa, il gruppo estremista islamico ha compiuto un secondo e più violento attacco: gli islamisti hanno fatto irruzione nell'appartamento, aggredendo a più riprese lo stesso Felicianus - direttore di Galang Press, piccola casa editrice locale - con pietre e un bastone di ferro. Il gruppo ha usato anche un vaso di fiori presente nella casa, con il quale lo ha ferito alla testa l'uomo; colpisce il fatto che essi abbiano voluto colpirlo in modo intenzionale e che la loro violenza abbia preso di mira anche altri fedeli all'interno della casa e pure alcuni giornalisti, giunti sul posto per verificare i fatti. 

Non si conoscono ancora le ragioni dell'attacco e se le violenze siano dirette contro l'editore in particolare, oppure abbiano preso di mira l'intera comunità cattolica locale. La vicenda ha causato shock e paura fra i fedeli, che temono nuovi attacchi.

Interpellato da AsiaNews l'arcivescovo di Semarang mons. Johannes Pujasumarta riferisce che le ragioni alla base dell'assalto vanno verificate in modo rapido e chiaro; egli auspica indagini accurate non solo della polizia, ma anche "della locale comunità cattolica" e i risultati andranno consegnati "alle autorità per ulteriori accertamenti". Fonti impegnate nel dialogo interreligioso ricordano che l'area di Basi è conosciuta per la presenza di diverse organizzazioni islamiche, moderate ed estremiste; queste ultime si sono rese protagoniste, in passato, di attacchi violenti contro la minoranza musulmana Ahmadi. 

L'Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, è sempre più spesso teatro di attacchi o episodi di intolleranza contro le minoranze, siano essi cristiani, musulmani ahmadi o di altre fedi. Nella provincia di Aceh - unica nell'Arcipelago - vige la legge islamica (sharia), in seguito a un accordo di pace fra governo centrale e Movimento per la liberazione di Aceh (Gam), e in molte altre aree (come Bekasi e Bogor nel West Java) si fa sempre più radicale ed estrema la visione dell'islam fra i cittadini. Inoltre, alcune norme come il permesso di costruzione vengono sfruttate per impedire l'edificazione o mettere i sigilli a luoghi di culto, come è avvenuto nel West Java contro la Yasmin Church. La Costituzione sancisce la libertà religiosa, tuttavia la comunità cattolica (3% della popolazione) è vittima di episodi di violenze e abusi. Nel dicembre scorso, almeno cinque luoghi di culto cristiani hanno dovuto chiudere i battenti a causa delle pressioni esercitate dagli islamisti.

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