11/10/2020, 13.34
VATICANO
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​Papa: le donne partecipino di più nelle ‘istituzioni responsabili della Chiesa’

Il quindicenne Carlo Acutis, beatificato ieri, “indica ai giovani di oggi che la vera felicità si trova mettendo Dio al primo posto e servendolo nei fratelli, specialmente gli ultimi”. “Riprenda” la tregua tra Armenia e Azerbaigian.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Preghiamo perché “i fedeli laici, specialmente le donne, partecipino maggiormente nelle istituzioni di responsabilità nella Chiesa, senza cadere nei clericalismi che annullano il carisma laicale”. E’ l’invito rivolto da papa Francesco dopo l’Angelus, quando ha anche invitato a “riprendere” la tregua tra Armenia e Azerbaigian e ha ricordato la beatificazione del quindicenne Carlo Acutis, indicandolo come “modello” per i giovani di oggi.

Prima della recita della preghiera mariana, rivolto ad alcune migliaia di persone presenti in piazza san Pietro in una giornata piovigginosa, Francesco commentando il brano del Vangelo di oggi e cioè la parabola del banchetto nuziale, ha sottolineato che per due volte, nel racconto, i servi del re vengono mandati a chiamare gli invitati “ma questi rifiutano, non vogliono andare alla festa, perché hanno altro a cui pensare”. “Tante volte – ha sottolineato - anche noi anteponiamo i nostri interessi e le cose materiali al Signore che ci chiama. Ma il re della parabola non vuole che la sala resti vuota, perché desidera donare i tesori del suo regno e allarga l’invito anche ai più lontani, “senza escludere nessuno”, perché "nessuno è escluso dalla casa di Dio". Il re infatti dice: “Chiamate tutti, buoni e cattivi. Tutti!”. “Dio chiama i cattivi, pure”.

E anche la Chiesa "è chiamata a raggiungere i crocicchi odierni, cioè le periferie geografiche ed esistenziali dell’umanità", tutti quei luoghi dove vivono "brandelli di umanità senza speranza". “Si tratta di non adagiarsi sui comodi e abituali modi di evangelizzazione e di testimonianza della carità, ma di aprire le porte del nostro cuore e delle nostre comunità a tutti, perché il coloro Vangelo non è riservato a pochi eletti. Anche quanti stanno ai margini, perfino che sono respinti e disprezzati dalla società, sono considerati da Dio degni del suo amore”.

E’ dopo l’Angelus che Francesco ha detto di aver “apprezzato che tra Armenia e Azerbaigian sia stato concordato un cessate il fuoco per motivi umanitari, in vista del raggiungimento di un sostanziale accordo di pace. Nonostante la tregua si dimostri troppo fragile, incoraggio a riprenderla ed esprimo partecipazione al dolore per la perdita di vite umane, per le sofferenze patite, nonché per la distruzione di abitazioni e luoghi di culto. Prego e invito a pregare per le vittime e per tutti coloro la cui vita è in pericolo”.

“Ieri, ad Assisi – ha detto poi - è stato beatificato Carlo Acutis, ragazzo quindicenne, innamorato dell’Eucaristia. Egli non si è adagiato in un comodo immobilismo, ma ha colto i bisogni del suo tempo, perché nei più deboli vedeva il volto di Cristo. La sua testimonianza indica ai giovani di oggi che la vera felicità si trova mettendo Dio al primo posto e servendoLo nei fratelli, specialmente gli ultimi”.

Il Papa ha poi ricordato “l’intenzione di preghiera che ho proposto per questo mese di ottobre, che dice così: ‘Preghiamo perché i fedeli laici, specialmente le donne, partecipino maggiormente nelle istituzioni di responsabilità della Chiesa’. Perché nessuno di noi è stato battezzato prete né vescovo: siamo stati tutti battezzati come laici e laiche. I laici sono protagonisti della Chiesa. Oggi c’è bisogno di allargare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa, e di una presenza laica, si intende, ma sottolineando l’aspetto femminile, perché in genere le donne vengono messe da parte. Dobbiamo promuovere l’integrazione delle donne nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti. Preghiamo affinché, in virtù del battesimo, i fedeli laici, specialmente le donne, partecipino maggiormente nelle istituzioni di responsabilità nella Chiesa, senza cadere nei clericalismi che annullano il carisma laicale e rovinano anche il volto della Santa Madre Chiesa”.

“Domenica prossima 18 ottobre – ha detto infine - la Fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre promuove l’iniziativa ‘Per l’unità e la pace, un milione di bambini recita il Rosario”. Incoraggio questa bella manifestazione che coinvolge i bambini di tutto il mondo, i quali pregheranno specialmente per le situazioni di criticità causate dalla pandemia”.

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