22/03/2021, 11.59
CINA
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‘Boicottare le Olimpiadi invernali di Pechino 2022’

di Wei Jingsheng

Politici statunitensi legati al grande capitale spingono per inviare gli atleti Usa. Per i cinesi è più efficace usare il denaro per corrompere i valori universali che minacciare un avversario con armi nucleari. Per l’amministrazione Biden, il boicottaggio sarebbe un primo successo di politica estera.

Washington (AsiaNews) – Cresce a livello internazionale la richiesta di boicottare le Olimpiadi invernali di Pechino, che si svolgeranno il prossimo anno. Gruppi umanitari e personalità politiche giustificano il boicottaggio con la repressione del movimento democratico a Hong Kong e la violazione dei diritti umani nello Xinjiang e in Tibet. Sul tema AsiaNews pubblica alcune riflessioni di Wei Jingsheng, “padre della democrazia” in Cina, ora esule negli Stati Uniti.

Manca meno di un anno alle Olimpiadi invernali di Pechino e si moltiplicano gli appelli di politici da molti Paesi e di gruppi umanitari a boicottare l’evento. Ci sono anche inviti in senso contrario. Un noto politico statunitense ha detto ad esempio che gli atleti stanno lavorando in modo duro e che le loro famiglie aspettano con impazienza la kermesse: non sarebbe giusto chiedere loro tale sacrificio. Egli ha aggiunto che la campagna globale per il boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino del 2008 non ha cambiato la situazione dei diritti umani in Cina: questa è un’evidente bugia.

Si tratta dello stesso dibattito emerso 20 anni fa quando gli Stati Uniti hanno concesso alla Cina lo status permanente di nazione più favorita (in ambito commerciale). Non si possono dunque sacrificare gli interessi di alcune persone negli Usa per la salvaguardia dei diritti umani in Cina. A causa della manipolazione del Partito comunista cinese (Pcc) e del grande capitale statunitense, e con tanti soldi e interessi in gioco, il Congresso Usa aveva approvato una risoluzione dannosa per il popolo cinese e per quello americano. Come spesso accade, politici di Washington hanno fatto ricorso a scuse ingannevoli per il proprio guadagno personale.

Secondo il politico citato all’inizio, sembra che le Olimpiadi invernali del 2022 siano l’unica opportunità per gli atleti Usa. La scusa della perdita di una medaglia d'oro olimpica, che danneggerebbe la popolarità degli atleti e quindi la loro carriera sportiva, sembra qui un sofisma. Se le competizioni professionistiche si svolgono negli Stati Uniti e in Europa in contemporanea con le Olimpiadi, e sono trasmesse dalle televisioni nazionali, la popolarità degli atleti non sarà persa, ma sarà messa in luce la mancanza di credito morale delle Olimpiadi di Pechino.

A perdere credibilità saranno il regime del Pcc e il Comitato olimpico internazionale (Cio). Nel frattempo crescerà l’autorità e la credibilità morale delle federazioni sportive degli altri Paesi: gli stessi atleti non perderanno molto. Gli altri sconfitti saranno i gruppi commerciali che adulano il regime comunista e i politici senza vergogna che sponsorizzano Pechino. Questi sponsor sono abituati a vendere i loro prodotti e a prendere denaro sotto banco ignorando la sofferenza della gente comune. Il Cio è ormai un’organizzazione corrotta, la cui pretesa umanitaria è svanita da tempo.

Gli scandali nel mondo dello sport internazionale sono infiniti. Anche le democrazie occidentali imparano dalla “diplomazia del denaro” del Pcc, e si macchiano di corruzione violando le proprie leggi. Deng Xiaoping era più intelligente di Mao Zedong e dei leader sovietici perché aveva colto la debolezza del capitalismo occidentale. È più efficace usare il denaro per corrompere i valori universali che minacciare un avversario con armi nucleari.

La democrazia occidentale si basa sull’economia di libero mercato. Ma la debolezza di questo sistema è che il denaro controlla la politica. Quando gli interessi di certi capitalisti sono superiori ai valori fondamentali, non sono solo i valori ad essere sacrificati, ma anche gli interessi economici e di sicurezza.

L'amministrazione Biden ha dichiarato con fermezza che baserà la sua politica estera sul rispetto dei valori universali: al momento non abbiamo ancora visto l'attuazione pratica di questo impegno. Bisogna fare grandi cose, ma spesso sono più difficili da realizzare e non saranno efficaci se non dopo molto tempo. Allora tanto vale iniziare con azioni più piccole e più facili, che possono dare risultati rapidi: come nel gioco del “Go”, dove le piccole vittorie si accumulano in una più grande. Sarebbe una misura efficace per ripristinare la democrazia globale e lottare per la leadership internazionale.

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