Card. Rosales: “Per il Ramadan, interrompere la violenza al sud”
di Santosh Digal
A pochi giorni dall’inizio del mese sacro per i musulmani, l’arcivescovo di Manila ed altri prelati chiedono al governo ed ai guerriglieri la fine delle ostilità, che colpiscono la popolazione civile e creano disperazione nel Paese.
Manila (AsiaNews) – A pochi giorni dall’inizio del mese sacro di Ramadan, il card. Rosales ed  altri vescovi filippini si sono appellati al governo ed ai guerriglieri islamici affinché cessino al più presto le violenze che stanno distruggendo la provincia meridionale di Mindanao. Il porporato, arcivescovo di Manila, ha sottolineato che queste “creano disperazione in tutto il Paese, e soprattutto fra la popolazione civile”.
 
Il card. Rosales ha poi aggiunto: “Se c’è un problema di criminalità o di terrorismo, bisogna affrontarlo, ma bisogna anche chiedersi da cosa nasce, ed il governo ha il dovere di ascoltare i bisogni della popolazione e fare il possibile per venirle incontro. Quello che è in corso è invece un conflitto basato su inimicizie ed interessi personali”.
 
Il Ramadan avrà inizio fra il 12 ed il 13 settembre prossimo. Oltre al digiuno tradizionale, questo periodo è caratterizzato da altri elementi spirituali: i musulmani commemorano, infatti, anche il tempo in cui il libro sacro del Corano fu "rivelato"a Maometto. Secondo la cronologia musulmana, la maggior parte degli scritti sacri, anche se non tutti, furono "rivelati" durante il mese di Ramadan.
 
Proprio per la “sacralità” di questo periodo, l’arcivescovo di Lipa mons. Ramon Arguelles ha chiesto “la fine del conflitto, nel più breve tempo possibile. Alla violenza non si risponde con la violenza, e la Chiesa non può che ricordare il valore della pace e del dialogo”. Infine, il vescovo ausiliare di San Fernando mons. Roberto Mallari ha chiesto “un atto di buona volontà, una dimostrazione di volontà di pace, così che possa interrompersi questa carneficina”.