Israele allenta il blocco di Gaza, ma per Hamas è solo una “manovra”
“Tutto potrà entrare” dice Netanyahu, tranne armi e cose utilizzabili a fini militari e solo via terra. Gerusalemme vuole togliere legittimità morale a nuovi tentativi di forzare il blocco navale e indirizzare l’attenzione internazionale sui razzi lanciati da Hamas e su Gilad Shalit.
Beirut (AsiaNews) - “Tutto potrà entrare a Gaza, escluse le armi e quei materiali che Hamas usa per preparare e spargere il terrore e lanciare razzi contro Israele e i suoi abitanti”. Il primo ministro israeliano Benjamin Neanyahu ha annunciato così, ieri sera, l’allentamento del blocco sulla Striscia. In concreto sarà molto ampliata la lista dei beni che potranno entrare - solo via terra - a Gaza e che, finora, comprendeva appena 114 “oggetti”. Ora invece, a quanto sostenuto da fonti ministeriali israeliane, ci dovrebbe essere una “black list” di cose escluse (armi o materiali “di doppio uso”, cioè trasformabili a fini terroristici o militari) e tutto il resto, migliaia di cose, sarà permesso. Ma, a quanto sostiene il quotidiano Yedioth Ahronoth la black list sarò lunga e, ad esempio, comprenderà i fertilizzanti, utilizzabili come componente per fabbricare esplosivi.
 
La decisione israeliana, approvata all’unanimità dal gabinetto di sicurezza, è stata presa sotto le pressioni internazionali seguite all’attacco alle navi che hanno tentato di forzare il blocco e, nelle intenzioni del governo, dovrebbe servire “a portare l’attenzione internazionale sui razzi Qassam che Hamas lancia contro Israele” e “ad aiutare la posizione morale di Israele, che chiede il rilascio di Gilad Shalit”, il militare catturato nel 2006 da Hamas, che gli impedisce anche le visite da parte della Croce Rossa.
 
Gli israeliani vogliono anche togliere legittimità ad altri tentativi di forzare il blocco navale, per evitare nuovi incidenti. Con particolare preoccupazione, in proposito, si guarda alla “Mariam” la nave che un gruppo di donne libanesi ha annunciato essere “quasi pronta” a salpare per Gaza. Il ministro Yitzhak Herzog ha detto che “non c'è più bisogno dell' arrivo di altre navi, perchè si può annunciare al mondo che Israele ha cambiato la sua politica”.
 
Positiva la prima reazione degli Usa, per i quali, ha dichiarato il segretario alla stampa della Casa Bianca, Robert Gibbs, la nuova politica “dovrebbe migliorare la vita degli abitanti di Gaza”. “Noi - ha aggiunto - vogliamo sostenere il progredire di questo sforzo”.
 
Negativa, invece, quella di Hamas che “respinge la decisione” e parla di “manovra” israeliana per sfuggire alle pressioni internazionali. Il deputato palestinese Hanin Zoabi, che era a bordo della nave turca attaccata dagli israeliani, ha sostenuto che la decisione di allentare l’embargo “dimostra che il blocco non è per motive di sicurezza, ma politici”.
 
Sulla stessa linea un editoriale del saudita Arab News, intitolato “Un assedio inaccettabile”, che evidenzia come “il governo israeliano ha adesso, e per la prima volta, permesso il passaggio di nuove cose, come giocattoli, cancelleria, utensili da cucina, materassi e asciugamani, maionese, ketchup, lacci da scarpe, bottoni, aghi, spille da balia, e filo per cucire. Perché, in primo luogo, tutte queste cose non potevano entrare? Fino a martedì mattina, questi beni erano considerati una minaccia alla sicurezza israeliana”. La vera ragione delle sanzioni, afferma l’articolo, era “forzare la gente di Gaza a rivoltarsi contro Hanas e sostituirlo con l’Autorità palestinese, che Israele ritiene più disponibile a fare concessioni” nella trattativa per la pace. (PD)