Poso (AsiaNews) Fa parte di un vero e proprio piano terroristico l'attacco del 24 aprile scorso alla reggenza indonesiana a maggioranza cristiana di Mamasa, West Sulawesi, costato la vita a 6 persone. Lo ha rivelato l'ispettore generale Saleh Saaf, capo della polizia della provincia delle South Sulawesi, dopo l'arresto di Amirrudin, 22 anni, sospetto terrorista coinvolto nell'attentato.
Saaf ha annunciato che il giovane era in possesso di documenti, che parlano di "piani terroristici e bombe in tutto il paese". La polizia ha confiscato le carte e sta lavorando per decifrare le informazioni contenute, tutte scritte in codice.
Durante l'interrogatorio Amirrudin ha ammesso che insieme ad altri terroristi di Poso ha fatto parte dell'attacco del 24 aprile al sottodistretto di Ranu, reggenza di Mamasa. In quell'occasione gli assalitori hanno bruciato case e ucciso 6 persone.
Da 3 anni nella provincia delle West Sulawesi avvengono scontri violenti, dopo che una legge ha diviso in 2 la reggenza di Polewali Mamasa: Mamasa e Polewali Mamasa. La divisione ha sollevato numerose proteste da parte di 3 distretti a maggioranza musulmana, che la nuova legge pone sotto la giurisdizione di Mamasa, in prevalenza cristiana. L'episodio del 24 aprile, però, potrebbe far parte di in più vasto piano terroristico che coinvolge anche la zona di Poso e delle Molucche.
La polizia investiga ora sui legami tra le ultime violenze a Mamasa e le precedenti a Poso e Ambon, dove da anni si verificano frequenti scontri tra cristiani e musulmani. "Dopo l'arresto di Amirrudin - ha detto Saaf sono esplose 2 bombe a Poso di cui una a soli 70 metri dalla residenza del capo della polizia locale".
Il capo della polizia ha aggiunto che i documenti sequestrati contengono anche informazioni tecniche su come fabbricare una bomba artigianale. Le ricerche si concentrano su altri 4 terroristi e amici di Amirrudin, dei quali si conoscono solo le iniziali: JM, MH, AS e AH.