Pechino (AsiaNews/Agenzie) – All’interno di un programma chiamato “Sky Net”, la Commissione centrale per l’ispezione disciplinare cinese ha pubblicato una lista di 100 nomi, tutti accusati di corruzione e tutti fuggiti all’estero. I Paesi che hanno accolto la maggior parte di loro sono Stati Uniti e Canada.
Circa metà delle persone nominate sono ex capi di dipartimenti del governo, personalità della finanza (banche e assicurazioni), giornalisti, poliziotti e un insegnante universitario.
Xinhua afferma che almeno 40 di loro sono fuggiti negli Usa; 26 in Canada; 20 in Nuova Zelanda. Vengono poi altri in Hong Kong, Singapore, Thailandia, Australia.
Almeno 15 di loro provengono dal Guangdong, la regione più ricca della Cina. La seconda provincia di provenienza è il Zhejiang: entrambe le province hanno zone economiche speciali e facilitazioni nel commercio con l’estero.
La lista, è corredata di nome, foto, carica rivestita, carta d’identità, passaporto. Alcuni nomi hanno vari numeri di carta d’identità e diversi (falsi) passaporti.
Le persone schedate, tutte accusate di corruzione, sono fuggite dal 1996 al 2014. Il maggior numero è fuggito fra il 2001 e il 2002 e il 2011 e 2013. Questi ultimi si sono rifugiati all’estero in corrispondenza con il lancio della campagna anticorruzione da parte del presidente Xi Jinping.
Sebbene la lista sia stata consegnata all’Interpol, gli esperti dicono che sarà molto difficile poterli estradare anzitutto perché i Paesi di rifugio non hanno trattati di estradizione con la Cina. In più, anche se questi trattati esistono, le procedure legali sono molto complicate e richiedono anni.