Corea, la magistratura attacca Hwang sull'uso dei fondi pubblici
di Theresa Kim Hwa-young

L'inchiesta annunciata dai procuratori di Seoul farà luce sull'uso dei fondi pubblici e sulle violazioni alla legge nazionale sulla bioetica. Il ricercatore è sparito nel nulla.


Seoul (AsiaNews) – La magistratura sudcoreana ha annunciato l'apertura di un'inchiesta sull'uso dei fondi pubblici e sulle violazioni alla legge nazionale sulla bioetica commessi dal professor Hwang Woo-souk, il "pioniere della clonazione umana", durante le sue ricerche.

I magistrati hanno reso noto ieri la loro decisione dopo aver ascoltato le conclusioni dell'indagine ordinata dall'Università nazionale di Seoul sulle stesse ricerche, che ha provato la totale falsità delle affermazioni del ricercatore nel campo della clonazione delle cellule staminali.

Come "Supremo scienziato" della nazione, Hwang ha ricevuto dallo stato 3 miliardi di won (24 milioni di dollari americani) in forma di "fondi annuali per la ricerca" dal 1997 al 2005. Il ministero sudcoreano della Sanità ha stanziato 9,5 milioni di dollari dal 2003 in favore del veterinario e l'Università nazionale di Seoul altri 6 milioni per costruire un "Laboratorio mondiale sulle cellule staminali" che doveva essere guidato dal ricercatore. Il ministero della Scienza e tecnologia aveva annunciato in giugno un investimento pari 15 miliardi di won da diluire in 5 anni: la decisione è stata revocata.

Seoul aveva assegnato al ricercatore un "diplomatico personale" per aiutarlo nei rapporti con la stampa estera e la Korean Air aveva regalato a lui ed alla moglie biglietti di prima classe su qualunque volo per 10 anni.

Secondo il diritto penale in vigore nel Paese, ora il ricercatore è tenuto a dare conto delle spese sostenute: qualora vengano provati casi di corruzione o di sperpero di denaro pubblico, il veterinario rischia fino a 10 anni di carcere.

L'inchiesta non si ferma però all'uso dei fondi statali: i magistrati indagano anche su eventuali violazioni commesse da Hwang nei confronti della legge nazionale sulla bioetica, la Bioethics and Safety Law.

La legge, approvata nel 2004 dopo anni di dibattiti, è la prima normativa sudcoreana che regola la ricerca scientifica e nella bioetiche. Il decreto ha istituito un Consiglio bioetico nazionale che ha il compito di deliberare sui casi controversi di ricerca scientifica. La legge è entrata in vigore il 1 gennaio del 2005, dopo le pressioni di tutte la comunità scientifica internazionale, ma 11 giorni dopo l'entrata in vigore della legge il parere positivo del Consiglio ha permesso a Hwang di ritornare al lavoro.

In particolare, l'articolo 22 della legge, pur proibendo in principio la clonazione umana, permette quella cosiddetta "terapeutica". "Ma – diceva all'epoca ad AsiaNews p. Dominic Woo Jae-myung, docente di teologia morale all'Università di Sogang – ciò che preoccupa è che un embrione creato per la ricerca scientifica è identico a quello per clonare una persona. Un embrione clonato per la ricerca, se impiantato in un utero, diventa un bambino clonato".

Il team ha usato – secondo i dati presentati dall'inchiesta - 2.061 ovuli umani prelevati o comprati da 129 donne nel periodo fra il novembre 2002 ed il novembre 2005. Fra le "donatrici" è lo stesso Hwang ad ammettere di aver usato 2 collaboratrici del suo staff.

Il "pioniere della clonazione" sostiene di aver usato 185 ovuli per produrre le 11 linee cellulari "su misura" che hanno colpito così tanto il mondo intero, ma l'inchiesta condotta dai 9 membri dell'università nazionale di Seoul afferma che ne siano stati usati come minimo 273. Come prova citano note di laboratorio che attestano al discrepanza fra le cifre.

Il ricercatore non appare in pubblica dall'annuncio delle sue dimissioni, il 24 novembre scorso e nessuno sa dove sia. La magistratura gli ha intimato di non lasciare il Paese.