La successione di Kadyrov in Cecenia
di Vladimir Rozanskij

Mosca avrebbe preso la decisione di sostituilo per le sempre più precarie condizioni di salute, sulle quali comunque non esiste chiarezza e documentazione. Al suo posto verrebbe insediato Apti Alaudinov, il comandante del sanguinoso battaglione Akhmat che ha copmbattuto in Siria e in Ucraina. Ma alla successione a Grozny aspirano tanti pretendenti, senza contare i dodici figli di Kadyrov. 


Grozny (AsiaNews) - Con l’avvicinarsi delle feste di inizio maggio, e della proclamazione del nuovo governo del quinto mandato di Vladimir Putin, la politica russa è scossa da una serie di spinte contrapposte, simili alle “spartizioni di potere” in stile anni ’90. Alla base si scorge la necessità di fornire un’immagine chiara e definitiva della Russia della Vittoria, dopo due anni abbondanti di guerra in Ucraina che sembrano indicare l’ormai inarrestabile supremazia di Mosca su Kiev e i suoi alleati occidentali.

Una delle questioni più delicate riguarda il destino del capo della Cecenia, Ramzan Kadyrov - protagonista della fase sanguinaria di “sfondamento” in Ucraina insieme allo scomparso Evgenij Prigožin - che appare decisamente in fase declinante. Secondo varie fonti, a partire da quelle a cui fa riferimento Novaja Gazeta Evropa, l’amministrazione presidenziale di Mosca avrebbe preso la decisione di sostituire Kadyrov per le sempre più precarie condizioni di salute, sulle quali comunque non esiste chiarezza e documentazione. Al suo posto verrebbe insediato Apti Alaudinov, il comandante del battaglione Akhmat degli spetsnaz, i principali “macellai” delle operazioni speciali dalla Siria all’Ucraina, di recente nominato a un’alta carica nel ministero russo della difesa, da cui è stato invece defenestrato il vice-ministro Timur Ivanov, braccio destro del ministro Sergej Šojgu, con accuse di corruzione e forse di tradimento.

Da più di 20 anni il generale-maggiore Alaudinov è l’ombra oscura di Kadyrov, sia nella polizia e nei servizi di sicurezza, sia nell’esercito e nelle armate d’assalto. Nato nel 1973 nella provincia di Stavropol, si è laureato in giurisprudenza nel 2001, quando era ancora in corso la guerra in Cecenia, iniziando a lavorare in procura dopo aver fatto anche il commerciante nei mercati, per passare poco dopo agli uffici del ministero degli interni come ispettore. Non tutte le sue attività di quel periodo sono chiare, ma sono ben note le immagini che mostrano Alaudinov insieme a Kadyrov figlio, mentre insieme piangono la morte del padre Akhmat, che concluse insieme a Putin la guerra nel Caucaso per poi morire in un misterioso attentato allo stadio di Groznyj, durante una manifestazione di esaltazione della vittoria il 9 maggio del 2004.

Come ispettore speciale della polizia, Apti ebbe molte occasioni per dimostrare la sua fedeltà all’amico presidente, finché a gennaio 2017 cominciò ad agire nel battaglione Akhmat, organizzando l’esecuzione di decine di prigionieri, pestando a sangue i loro parenti, terrorizzando tutti gli abitanti locali e minacciando chiunque avesse osato criticare Kadyrov non solo in Cecenia, ma anche al di fuori delle sue frontiere. Nel 2019 fu messo da parte per le accuse di aver partecipato a un complotto contro il capo, da lui fermamente negate, ma con l’inizio della guerra in Ucraina è tornato a capo dei “macellai”, assumendo anche la carica di segretario del Consiglio di sicurezza di Groznyj, fino ad ottenere i riconoscimenti di “Eroe della Russia” ed “Eroe della Cecenia”, accumulando anche come medaglie le sanzioni personali di Stati Uniti, Lettonia, Gran Bretagna, Polonia e Ucraina.

Pur apparendo un comandante deciso e aggressivo, i commenti sulla figura del generale Alaudinov sottolineano la sua incapacità di agire autonomamente, e la scelta della successione sarebbe una modalità per lasciare le redini in mano a Kadyrov, comunque sotto lo stretto controllo del Cremlino, tanto più che il nuovo capo potrebbe esprimersi in un russo molto fluente, a differenza dello stesso Kadyrov. Secondo alcuni osservatori, come l’attivista per l’indipendenza dell’Ičkeria Sajkhan Muzaev, “è presto per ritenere che la questione sia già definitivamente risolta: a Mosca serve lealtà, ma conta molto anche l’autorevolezza del personaggio, e Alaudinov in questo senso è di basso livello”. Alla successione aspirano altri fedelissimi di Kadyrov, come il presidente del parlamento repubblicano Magomed Daudov o il deputato della Duma di Mosca Adam Delimkhanov, che però potrebbero risultare troppo ingombranti per Kadyrov e Putin, senza contare che all’orizzonte ci sono i dodici figli di Kadyrov, a uno dei quali Alaudinov dovrebbe scaldare la poltrona.

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