04/02/2008, 00.00
THAILANDIA
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Kitbunchu, 25 anni da cardinale in difesa della dignità dell'uomo

di Weena Kowitwanij
Primo porporato della Chiesa cattolica in Thailanda il card. Michael Michai Kitbunchu celebra una messa in onore dei 25 anni di cardinalato. Fu nominato da Giovanni Paolo II il 2 febbraio 1983. Benedetto XVI ha mandato i suoi più sentiti auguri.
Samphran, Nakhon Pathos (AsiaNews) - Primo cardinale thailandese nella storia della Chiesa cattolica in Thailandia, il card. Michai Kitbunchu ha celebrato la messa in occasione del 25mo anniversario di ordinazione. Ringraziando in modo particolare i vescovi John Nittayo e Gorge Yod Phimphisan – presidente della conferenza dei vescovi cattolici in Thailandia – per il sostegno ricevuto, il card. Michai Kitbunchu ha commentato: “È un grande onore per me e per la Chiesa thailandese, nonché un tributo alla Santa Sede nel continente asiatico. In questa occasione speciale vorrei ringraziare i missionari che più di 400 anni fa con il loro coraggio e perseveranza hanno dato vita alla prima comunità cattolica. La grazia di Dio e l’operato dei missionari hanno fatto sì che la Chiesa thailandese germogliasse e si preservasse nel tempo”.
 
Nato nel 1930 Michael Michai Kitbunchu è stato ordinato sacerdote nel 1959 insieme ad altri 32 seminaristi di Propaganda Fide tra cui un altro thailandese. Il concistoro – la cerimonia in cui vengono creati i cardinali - avvenne nel 1983, quando Papa Giovanni Paolo II lo nominò cardinale.
Il card. Michai Kitbunchu è sempre stato un coraggioso difensore della fede, prendendo anche ferme posizioni contro l’aborto ogni volta che organizzazioni non governative si sono appellate ai diritti delle donne per legalizzare l’interruzione di gravidanza.
 
Durante il suo mandato, in materia di educazione il cardinale ha dato il suo pieno appoggio alle scuole cattoliche gestite dalle diocesi del Paese, dove religiosi e religiose offrono un prezioso servizio di formazione e guida. In particolare il card. Kitbunchu vede l’educazione cattolica come un diritto per i meno privilegiati e un dovere per facilitare lo sviluppo di una comunità. Tuttavia, il cardinale mette in guardia dai pericoli del materialismo e consumismo, ostacoli che impediscono di discernere tra giusto e sbagliato. Pertanto, il principio guida in una società deve essere l’amore, la solidarietà verso il prossimo senza distinzione di cittadinanza, razza o religione.
 
Riconoscendo il bisogno della misericordiosa grazia di Dio, il card. Kitbunchu ha affermato: “Il cuore del cattolicesimo è di far sì che la dignità umana sia riconosciuta come significativa per ogni essere umano, e che sia possibile vivere insieme in pace senza egoismi. La pace si raggiungerà quando i popoli si rispetteranno e valorizzeranno la dignità umana. Per quanto diversi, facciamo tutti parte della stessa famiglia umana”.
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