Il tribunale per i crimini di guerra suscita timori e preoccupazioni

Baghdad (AsiaNews) - La creazione del Tribunale per i crimini di guerra in Iraq, da parte del Consiglio Governativo Provvisorio(CGP) di Baghdad è stata accolta con riserva da Amnesty International "preoccupata" per il fatto che "la decisione sia stata presa senza alcuna consultazione" con "la società civile irachena o con la comunità internazionale". Amnesty esprime timori, pur non avendo ancora ottenuto copia dello statuto del Tribunale speciale, che si possa introdurre " la pena di morte " .

Nuredin Dara - membro del CGP iracheno e giudice a capo del comitato legale  che ha curato la stesura dello statuto della corte- ha dichiarato che " il CGP ha sospeso l'applicazione della pena di morte". Secondo Dara è necessario che ad occuparsene siano dei giudici iracheni. Sotto il regime di Saddam Hussein vi erano in Iraq 700 giudici, secondo Dara, quindi, è possibile trovare dei giudici iracheni " immacolati", sopratutto fra coloro che operano da 12 anni nel Kurdistan iracheno.

 McDonald, esperta dell'Asser Institute dell'Aja, ritiene che non ci siano sufficienti garanzie per gli eventuali testimoni in un clima di insicurezza.

La Human Rights Watch invece propone un ruolo maggiore alle Nazioni Unite, in un colleggio di giudici composti da magistrati iracheni ed internazionali. (P.B.)