Confermata la condanna a morte per l'attentatore di Bali

Jakarta (AsiaNews) – La Corte Suprema dell'Indonesia ha rigettato l'appello del militante islamico Amrozi bin Nurhasym, condannato a morte alcuni mesi fa.

Amrozi è reo confesso per aver partecipato all'attentato del nightclub di Bali lo scorso 12 ottobre, che ha causato la morte di 202 persone, in maggioranza turisti stranieri in vacanza a Bali. L'attentato è attribuito alla Jemaah Islamiyah, un gruppo terroristico legato ad Al-Qaeda.

Durante un incontro coi giornalisti Pri Pambudi Teguh, portavoce della Corte Suprema, , ha detto oggi che un gruppo di tre giudici ha rifiutato l'appello di Amrozi: "Le obiezioni dell'accusato alla condanna non erano sostenute da alcun fatto giuridico".

L'avvocato del militante musulmano, il Dr. Mahendradatta, ha detto di non essere ancora informato ufficialmente della sentenza. Ma ha già annunciato che un gruppo di legali musulmani prepareranno una revisione del caso e si ripresenteranno alla Corte Suprema.

Amrozi è uno dei tre militanti condannati a morte per l'attentato di Bali. Gli altri due – uno è il fratello di Amrozi, Mukhlas, 43 anni – hanno anch'essi presentato appello contro la condanna. Altre 26 persone sono state condannate in collegamento con l'attentato. Essi sono stati puniti con la prigionia, da 3 anni fino all'ergastolo.

Durante la sua permanenza nel braccio della morte, Mukhals ha scritto 4 libri. Uno di essi, Jihad dell'attentato a Bali: la mia difesa, esalta l'attentato in termini fondamentalisti, ma finora nessun editore si è detto disposto a pubblicarlo. Mukhlas è una delle figure chiavi nella rete terrorista della Jemaah Islamica. (MH)