Università e scuole covi di fondamentalismo

Jakarta (AsiaNews) – Le ricerche anti-terroristiche della polizia si dirigono sempre di più nelle scuole e università, considerate un vivaio di islamismo radicale.

La polizia di East Java ha arrestato Adi Sunarya, 40 anni, maestro musulmano di Surabaya. È sospettato di avere legami con terroristi malaysiani. Ieri, a Surabaya, capitale dell'East Java, il serg. Harunantyo ha dichiarato alla stampa che la polizia  sospetta che il maestro islamico potrebbe avere legami con Azahari Husin e Noordin Mohammad Top, sfuggiti a un raid della polizia l'anno scorso a Bandung.

I due sono ricercati per il loro ruolo nell'attentato a Bali (ottobre 2002) e in quello del Marriot Hotel di Jakarta l'agosto scorso. Entrambi gli attentati – che hanno fatto centinaia di morti - sono attribuiti al gruppo estremista Jemaah Islamiyah (JI), di cui Azahari e Noordin sono membri. I due sono sfuggiti alla cattura lo scorso settembre. La polizia afferma che la coppia è armata, anche con esplosivi. Si pensa siano ancora in Indonesia. Azahari era professore di statistiche presso il Malaysian Institute of Technoly ed è un esperto di esplosivi. È ritenuto il capo della JI di tutto il sud-est asiatico.

Intanto a Denpasar (Bali), Sarjio alias Sawad alias Zaenal Abidin, 32 anni, uno dei sospettati dell'attentato ha confessato di essere stato lui, un tecnico chimico,  a mescolare sostanze esplosive per fare le bombe scoppiate il 12 ottobre 2002, che hanno provocato la morte di 202 persone, in maggioranza turisti stranieri.

Anche il governo thailandese, sottoposto a un' ondata di violenze concentrate nel sud del paese, a maggioranza musulmana, ha chiesto all'Indonesia di controllare il comportamento degli studenti tailandesi musulmani che risiedono in Indonesia. Il sospetto è che molti di essi apprendano tattiche di violenza proprio in università. "Alcuni di loro - ha detto il ministro della Giustizia thai, Pongthep Thepkanchana  - potrebbero essere coinvolti anche in azioni violente dentro la nazione ospite". (MH)