Pechino rivaluterà lo Yuan

Nel corso del prossimo trimestre la Cina rivaluterà lo yuan nei confronti del dollaro. Lo afferma il bollettino d'analisi economica pubblicato da una delle maggiori finanziarie d'investimenti del mondo, l'americana Goldman Sachs. Per portare lo yuan ad un cambio "adeguato", la società americana ritiene che sarebbe necessaria una rivalutazione del 10 %. La Goldman Sachs prevede che la Cina rivaluterà la propria moneta solo del 2,5 % come primo prudente passo verso un regime di cambi più flessibile. Nel corso dei prossimi 12 mesi l'apprezzamento cumulato dello yuan sarebbe poi del 5 %.

Attualmente la valuta cinese non è liberamente convertibile ed il tasso di cambio è stabilito dall'autorità monetaria sulla base di un controvalore fisso con il dollaro (1 dollaro = 8 yuan). Secondo il rapporto pubblicato dalla Goldman la Cina fisserà il tasso di cambio non solo sulla base della valuta americana ma di un paniere di monete che rifletta gli attuali flussi commerciali delle merci. Il dollaro verrebbe a valere non più del 63 % di tale paniere; l'euro e lo yen  verrebbero a comporre il resto del paniere. La Goldman afferma di basare le proprie previsioni su resoconti di giornali cinesi secondo i quali le autorità avrebbero allo studio una riforma che legherebbe lo yuan ad 11 valute straniere.

L'annuncio della Goldman ha avuto una notevole eco in tutta l'Asia ed è stato ripreso con evidenza sia in India che a Taiwan, paesi concorrenti della Cina, impensieriti dalla dirompente concorrenza cinese. Il quotidiano Taiwan Times attribuisce la probabile decisione cinese a pressioni americane, senza però fornire dettagli.

Nel mercato internazionale rimane in ogni caso l'anomalia di una valuta,  come quella cinese, che rimane non di libera convertibilità, ma che si rivaluta. La Cina sta comunque pensando di concedere una maggiore libertà valutaria alle imprese locali, secondo quanto dichiarato dal Quotidiano del Popolo(MDO)