I Colombani celebrano i 75 anni di missione nel paese

Manila (AsiaNews) – I 75 anni dall'arrivo del primo missionario della Società di San Colombano, padre Michael Cuddigan, sono stati festeggiati con una messa nella Chiesa di Nostra Signora dei Rimedi a Malate (Manila), lo scorso 19 gennaio. Nella sua omelia l'arcivescovo Gaudencio Rosales ha messo in risalto l'importanza della missione colombana per il paese e dello stile in cui  i missionari l'hanno vissuta: "Attraverso il lavoro dei missionari,  riceviamo un vero insegnamento di fraternità".

La missione dei Colombani nel paese ha contribuito alla costruzione della stessa Chiesa Filippina.

Quando Padre Cuddigan arrivò fu destinato a compiere la sua opera proprio presso la parrocchia di Nostra Signora dei Rimedi. In pochi anni i Colombani si sono diffusi in ben 148 parrocchie.

Quattro anni fa essi hanno anche istituito un Centro per la Vita e la Ricerca nei pressi di Manila. Il Centro è nato in risposta all'appello fatto dalla diocesi nell'88 per fermare il massiccio inquinamento e distruzione inflitti al paese e al mondo.

Durante la celebrazione padre John Leydon, parroco di Malate, ha ricordato che "i Colombani possono solo provare gratitudine verso le Filippine: gratitudine per poter essere venuti in contatto con l'animo dei filippini; gratitudine per essere stati accettati in una terra benedetta. Quella dei Colombani – egli dice - è una storia di rinascita, di una missione che si è ridefinita per incontrare nuove situazioni". Padre Leydon conclude dicendo: "Eravamo venuti per evangelizzare, ma siamo stati evangelizzati".

Tra i Colombani che hanno servito nelle Filippine vi sono padre Rufus Hally, uno dei 7 martiri di Mindanao, ucciso il 29 agosto 2001; padre Desmond Hartford, che fu tenuto in ostaggio per 9 giorni; padre Tommie Flynn, ucciso nel '50 dagli Huks, un gruppo ribelle.

Durante la II guerra mondiale 5 Colombani furono torturati ed uccisi dall'esercito imperiale giapponese e negli anni in cui vigeva della legge marziale 2 colombani furono accusati dell'omicidio del sindaco dell'Isola di Negros. Il governo Marcos li condannò all'esilio. (SE)