Pellegrini schiacciati durante il rito del lancio di pietre

Mecca (AsiaNews/agencies) – Un numero imprecisato di pellegrini sono morti schiacciati stamane durante il rito del lancio di pietre, svolto tradizionalmente a significare il rifiuto del male da parte del credente.

Le morti, annunciate dall'agenzia di stato, sono state confermate da Ministero saudita degli Interni che però non ha dato nessuna cifra. Alcuni medici parlano di diverse decine di morti. Ma più tardi il Ministero ha confermato che nella calca sono morte almeno 240 persone.

Lo scorso anno, 14 pellegrini vennero uccisi allo stesso modo. Il rito del lancio di pietre (almizdalfa) avviene dopo che i pellegrini – quest'anno sono circa 2 milioni - passano un'intera notte in preghiera, senza dormire. È questo uno dei momenti culmine del pellegrinaggio: ogni persona lancia sassi 7 volte davanti a sé e grida "bismillah (nel nome di Dio)" e "Allah akbar (Dio è grande)".

Nel 2001, 35 persone sono morte durante il rituale delle pietre lanciate; nel 1998 circa 180.

L'incidente più grave avvenuto durante un pellegrinaggio è stato quello del 1990, quando la pressione della folla, in un tunnel che portava alla Grande Moschea della Mecca, fece morire 1426 persone.

Intanto ieri, fra impressionanti misure di sicurezza, i pellegrini si sono riversati nella piana di Arafat, per pregare e chiedere perdono sul Monte della Misericordia.

In uno speciale sermone a mezzogiorno nella moschea Namirah ad Arafat, il Gran Mufti dell'Arabia Saudita, Shaikh Abdul Aziz Al Sheikh ha ricordato ai fedeli che l'Islam "è tenacemente opposto al terrore e alla violenza" e ha esortato le donne a rimanere modeste e ad aderire ai veri valori islamici.

"L'Islam – ha detto il Gran Mufti – proibisce la violenza in tutt ele sue forme; proibisce il dirottamento degli aerei, delle navi e di ogni mezzo di trasporto; esso proibisce ogni atto che attenta alla sicurezza".