Missionari: per l'influenza aviaria non si mangia pollo e non si va allo zoo

Mae Suay (AsiaNews) – L'influenza dei polli sta trasformando le abitudini dei thailandesi. Lo hanno detto ad AsiaNews due missionari del PIME, da diversi anni in Thailandia.

Il timore di un'epidemia spinge le persone a non consumare le carni di pollo, né le uova: ""La gente ha paura – dice p. Claudio Corti, 37 anni – e perciò ha cambiato totalmente le proprie abitudini alimentari, sostituendo al pollo, alimento diffusissimo e tipico della cucina thailandese, la carne di maiale o il pesce. Uova, galline e polli sono spariti dai mercati. Il prezzo del pollo è crollato, mentre la carne di maiale ha subito forti rincari".

P. Claudio Corti e p. Maurizio Arioldi lavorano nella diocesi di Chiang Mai, nell'estremo nord del paese. "Nella nostra provincia – dice p. Maurizio, 42 anni - non ci sono focolai del virus. La gente è più tranquilla e non ha cambiato stile di vita. I media però continuano a suscitare timori, riportando aggiornamenti della situazione. Un fatto positivo è che  il governo ha ammesso l'errore di aver nascosto la presenza del virus, di cui era a conoscenza sin da novembre scorso. Ma non è chiaro se la situazione sia degenerata per la negligenza e il silenzio del governo o per la virulenza della malattia".

Adesso le misure prese per frenare l'epidemia sono impressionanti: "Si continuano ad abbattere in massa galline e polli per arginare la diffusione del virus. Negli zoo, a causa della presenza degli struzzi, che sono dei volatili, alle persone è ormai vietato l'ingresso".

I due missionari dicono di temere i contraccolpi economici: "I thailandesi, dice p. Corti, tendono per natura a tranquillizzarsi alle continue rassicurazioni del governo. Ma sono ben consapevoli che l'influenza dei polli ha inferto un duro colpo all'economia. È una situazione difficile per tutti: moltissime persone allevano i polli, che rappresentano una fonte importante di reddito e di sostentamento".