Leader religioso indù chiede l'espulsione dei missionari cristiani

Bhopal (AsiaNews/Ucan) – Shankaracharya Nishchalanand Saraswati, promimente leader religioso hindu, ha accusato i missionari cristiani di lavorare contro gli interessi dell'India e ha chiesto che siano espulsi. I vescovi dell'India centrale hanno respinto le accuse di Shankaracharya Saraswati giudicandole frutto solo di pregiudizi e senza fondamento.

Shankaracharya Saraswati, che è a capo di uno dei quattro "mutt", o residenze religiose,  e si richiama ad un profeta hindu dell'ottavo secolo, Adi Shankaracharya, ha fatto i suoi commenti durante una conferenza stampa a Bhopal, città che dista 745 km da New Delhi. Bhopal è la capitale del Madhya Pradesh, dove di recente vi sono stati scontri tra hindu e cristiani.

Tutti e quattro i capi delle "mutt", dell'est, nord, sud ed ovest dell'India, hanno il titolo di "shankaracharya" e talvolta sono chiamati "i quattro pontefici hindu".

Shankaracharya Saraswati, che è capo del "mutt" orientale a Puri, nello stato dell'Orissa, ha affermato che "il solo obiettivo" dei missionari cristiani è quello di blandire indigeni ignoranti e indiani delle caste più basse per poi convertirli e aumentare così il numero dei cristiani in India. Ha sostenuto di essere stato testimone di quanto afferma durante la sua permanenza a Mandla, un'area molto povera del Madhya Pradesh. Mandla fa parte della diocesi di Jabalpur.

Il shankaracharya ha detto che chiederà al Primo Ministro di quello Stato di costringere i cristiani nel Madhya Pradesh a cessare immediatamente ogni attività ed ha aggiunto che i cristiani non si sono mai dati da fare per migliorare la società indiana, ma si sono invece sempre "preoccupati" solo di dividerla su principi religiosi.

Shankaracharya Saraswati ha dichiarato il 18 marzo che i missionari dovrebbero essere espulsi dall'India perché "lavorano per la destabilizzazione della nazione hindu e la sua trasformazione in nazione cristiana".

L'arcivescovo gesuita di Bhopal, Pascal Topno, capo della Chiesa Cattolica di Madhya Pradesh, ha risposto che il leader hindu "ha solo ripetuto le solite accuse che i leader fondamentalisti fanno spesso contro i cristiani".  

Il vescovo di Jabalpur, Gerald Almeida, ha respinto l'accusa del leader hindu secondo il quale la Chiesa si preoccupa solo di convertire la gente. "Non abbiamo mai cercato di convertire qualcuno – ha detto -. Anzi, informiamo chi vorrebbe convertirsi delle possibili difficoltà a cui può andare incontro e dei problemi legali connessi alla conversione al Cristianesimo". Il vescovo ha aggiunto che la Chiesa consiglia inoltre a chi esprime un interesse nel Cristianesimo di consultare anche la sua famiglia prima di convertirsi.

Mons. Almeida ha precisato che la Chiesa cattolica è arrivata nella regione di Mandla nel 1923 e i locali sono contenti dell'assistenza che essa fornisce. "Cosa molto significativa, la gente ci ha chiesto più volte di creare più centri di assistenza, e questo è un fatto che dimostra quindi la loro approvazione per ciò che facciamo", ha aggiunto, esprimendo forte rammarico per il fatto che un leader religioso hindu veda i cristiani come una minaccia all'integrità nazionale. "E' facile puntare un dito contro qualcuno. Il profeta hindu ha fatto delle accuse senza portare a loro supporto dei fatti precisi", ha affermato il vescovo.

A Bhopal, Shankaracharya Saraswati ha pure sostenuto che i cristiani usano "fondi ingenti" provenienti dall'estero per "comprare" la benevolenza del governo. Ha detto che le organizzazioni hindu hanno espresso numerose obiezioni alle attività dei cristiani, ma "i funzionari governativi sono in grande intimità" con i missionari cristiani.

L'arcivescovo Topno ha fatto sapere che le accuse del leader religioso hindu non hanno comunque fatto perdere la pazienza ai cattolici locali. "Sappiamo – ha spiegato il vescovo – che la gente dall'animo buono apprezza ciò che facciamo, mentre i cattivi di cuore ci accusano senza motivo".

Padre Denis Carneiro, portavoce della Chiesa Cattolica del Madhya Pradesh, ha giudicato "infelici" le accuse di Shankaracharya Saraswati ed ha sottolineato che il leader hindu non ha nulla su cui basare le sue affermazioni. "Non c'è nessun segnale evidente di un incremento dei cristiani nello Stato", ha detto padre Carneiro, anche se i leaders hindu hanno accusato i missionari di aver convertito "un grandissimo numero di persone".

Il sacerdote si è lamentato del fatto che chi critica i missionari cristiani "sembra prediligere posizioni preconcette piuttosto che dichiararsi ignorante in materia. Potrebbero dissipare la loro ignoranza cercando di rendersi conto di persona della realtà, ma preferiscono invece attaccare la Chiesa senza nessun fondamento reale".