Anche i giovani asiatici rispondono al Papa

Città del Vaticano (AsiaNews) – "In Cina la gente è molto attenta e interessata al cristianesimo. Ma per molti oggi è difficile vedere Gesù negli altri e attorno a noi. Ma il Papa ci ha detto che è difficile, non impossibile. Voler vedere Gesù è importante perché molti giovani non credono nel cattolicesimo. I tanti che sono qui sono un segno di speranza per tutti, anche per noi cinesi". Sono le parole che Xing Yuan, 22enne di Shanghai, ha detto ad AsiaNews, a commento dell'invito del Papa ai giovani a "vedere Gesù" e a testimoniarlo fra i loro coetanei.

Ieri, in occasione della XIX Giornata Mondiale della Gioventù, celebrata in piazza san Pietro, Giovanni Paolo II ha esortato i giovani a "non avere paura di andare controcorrente" in un'epoca in cui "il benessere materiale e le comodità sono proposti e ricercati come valori prioritari".

L'essere controcorrente è quello che ha colpito Junichiro Kan, 23enne giapponese di Kyoto, in vacanza con i genitori: "Il Papa ci ha detto di non cedere alle seduzioni del mondo, di non aver paura di essere cristiani. Il Santo Padre mi ha fatto capire che devo vivere la fede con gioia, non con paura".

Il giovane ucraino Vasyl Petiovka, 24 anni, di Kiev, a Roma è raggiante: "Oggi ho capito che è importante lasciarci guardare da Gesù e far sì che gli altri lo vedano in noi. Noi giovani dobbiamo non solo costruire una civiltà in cui vinca l'amore, testimoniando la nostra fede. Dobbiamo portare ovunque segni di pace, e di questi tempi c'è tanto bisogno". (MC)