Studenti e dissidenti sotto controllo prima del 4 giugno

Pechino (AsiaNews/AFP) –  Fonti nella capitale affermano che gruppi specializzati della polizia sono pronti a bloccare ogni iniziativa di studenti e dissidenti politici in occasione del 15mo anniversario del massacro di Tiananmen. Un professore di pechino ha dichiarato che "le università sono sotto stretto controllo. In relazione con l'anniversario sono state emanate  nuove restrizioni e regolamenti". Egli ha aggiunto che "personale speciale, legato al Ministero della pubblica sicurezza ha il compito di controllare il distretto universitario", nella zona nord di Pechino.

Il massacre del 1989, avvenuto sulla piazza e nelle strade adiacenti, resta un tema scottante, anche se le autorità scoraggiano gli studenti a discuterne: "Gli studenti – dice il professore – non osano parlarne perché sanno che possono incappare in tanti guai. Ne possono parlare ma in modo vago o teorico. Discussioni specifiche sono rischiose".

La polizia ha messo sotto stretta sorveglianza e agli arresti domiciliari anche diverse figure della dissidenza.

Ding Zilin, la 70enne leader delle madri di Tiananmen, il cui figlio è stato ucciso nel massacro, è sotto sorveglianza. La polizia le ha "consigliato" di non accettare alcuna visita in casa durante questo periodo.

Da 15 anni Ding Zilin chiede al governo che si faccia piena luce sui responsabili del massacro e su chi ha dato l'ordine all'esercito di colpire dei civili inermi e disarmati. Con le altre madri ella chiede al governo di cambiar eil giudizio sul movimento degli studenti di Tiananmen, ufficialmente considerato "controrivoluzionario". Per la sua opera, Ding Zilin è stata nominata candidata al Premio Nobel per la pace di quest'anno.

Anche Huang Jinping, moglie di un dissidente ucciso nel massacro, è sotto controllo della polizia.

Lo stesso avviene per pensatori e dissidenti democratici come Bao Tong , Liu Xiaobo , Hu Jia e Jiang Qisheng. Dal marzo scorso, quando vi è stata l'Assemblea nazionale del popolo, essi hanno il telefono controllato e tutti i loro movimenti sono schedati.

"Non penso sia una buona idea venire a trovarmi adesso – ha detto Liu Xiaobo – Forse è meglio aspettare dopo il 4 giugno".

Organizzazioni per i diritti umani e gli Stati Uniti hanno condannato questi controlli polizieschi. Nel marzo scorso la Cina ha votato emendamenti alla costituzione per la difesa dei diritti umani. Le organizzazioni internazionali affermano che questi cambiamenti sono inefficaci.