P. Giancarlo Bossi è in Italia
Smagrito e commosso, il missionario ha incontrato i suoi familiari all’aeroporto. Sarà interrogato dalla Procura di Roma. Dopo un periodo di riposo incontrerà il Papa e i giovani

Roma (AsiaNews) – Un lungo abbraccio con la sorella Pinuccia, e poi a parenti e membri del PIME: così i primi minuti dell’arrivo in Italia di p. Giancarlo Bossi, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere, rapito il 10 giugno scorso e liberato dopo 39 giorni di cattività. L’incontro coi familiari è avvenuto in modo riservato nella sala di ricevimento per i capi di Stato all’aeroporto di Fiumicino.

Nella commozione generale, p. Giancarlo – anch’egli commosso – ha scambiato qualche battuta sulla sua magrezza con la nipotina più piccola, Chiara, che le è rimasta avvinghiata alla gamba per tutto il tempo.

Durante il periodo di prigionia p. Bossi era dimagrito di circa 20 chili a causa della dieta povera, a base di riso e sale, o di riso e pesce secco. Il sacerdote ha però dichiarato di stare bene, anche se si sottoporrà ancora ad alcuni controlli medici.

Nei prossimi giorni il missionario sarà interrogato dalla Procura di Roma che ha aperto un’inchiesta sul suo rapimento.

Il sacerdote era partito da Manila ieri in compagnia del superiore generale del PIME, p. Gian Battista Zanchi, con un aereo di linea che ha fatto scalo a Dubai. Insieme a tutti i missionari del PIME delle Filippine hanno partecipato a un incontro per una verifica della loro presenza nel Paese, confermando il loro impegno anche a Mindanao, dove è avvenuto il rapimento di P. Bossi.

La sorella di p. Bossi, Pinuccia, ha raccontato ad AsiaNews i molti segni di solidarietà e di preghiera che giungono da tutta l’Italia alla sua famiglia e ha ringraziato tutti coloro che li hanno sostenuti e che hanno favorito la liberazione del fratello.

P. Bossi è in Italia per incontrare Benedetto XVI e i giovani della Chiesa cattolica italiana a Loreto il 1° e il 2 settembre e per un periodo di riposo insieme ai familiari.