Anniversario indipendenza, minoranze chiedono parità di diritti
di Qaiser Felix
A 60 anni dall’indipendenza dalla Gran Bretagna, migliaia di fedeli di diverse religioni chiedono ancora pari diritti e richiamano i valori del Padre della Nazione, Jinnah. Ex premier Bhutto apprezza il valore di “una voce contro l’intolleranza religiosa”.

Lahore (AsiaNews) – Con una marcia a Lahore le minoranze religiose del Pakistan hanno chiesto diritti civili uguali a quelli della maggioranza musulmana, pari opportunità e l’abrogazione di leggi discriminanti, come le famigerate “leggi anti-blasfemia”. Ad organizzare l’evento, svoltosi lo scorso 11 agosto, l’Alleanza delle minoranze pakistane (Apma); con l’occasione è stato inviato al governo e al giudice capo del Pakistan un documento a punti contente le richieste “per costruire un Paese corrispondente alla visione del Padre della Nazione, Muhammad Ali Jinnah”.

La marcia è iniziata con la recita di brani della Bibbia e con un momento di silenzio, nel quale ognuno ha potuto pregare il proprio Dio. Hanno partecipato decine di migliaia di persone di ogni fede e condizione sociale, tra cui importanti rappresentanti del Partito pakistano del popolo (Ppp), guidato dall’ex premier Benazir Bhutto.

In un lungo discorso Shahbaz Bhatti, presidente dell’Apma, ha salutato “il primo vero passo di solidarietà che dimostra che tutte le minoranze religiose del Pakistan sono unite e non rimarranno più in silenzio”. “Non dovremo più elemosinare i nostri diritti, ma li strapperemo con forza perché siamo uniti, tutti figli del nostro sacro Pakistan”. “Le donne – ha proseguito – hanno uguali diritti e debbono uscire da casa e i giovani costruiranno un nuovo Pakistan”.

Padre Bonnie Mendes ha ricordato che Stato e religione debbono essere distinti e che occorre lottare perché questo sia affermato nella Costituzione. “Solo così questo Paese sarà il Pakistan di Quaid-e-Azam” (lett.: il Grande leader, modo in cui era chiamato Jinnah).

 Anche l’avvocato indù Bajan Das Tajwani ha osservato che oggi il Pakistan nega la visione di Jinnah e che questo causa gli attuali problemi delle minoranze religiose.

 Qasim Zia, parlamentare leader dell’opposizione nell’Assemblea del Punjab, ha ricordato il messaggio della Bhutto, che si è detta “molto felice per la marcia”, in un momento in cui nel Paese c’è grande necessità di un’opposizione all’intolleranza e all’estremismo religiosi.