Alluvioni e morti non fermano l’Arirang, fiore della propaganda comunista
Nonostante le forti piogge delle settimane scorse abbiano ucciso almeno 400 persone e costretto all’evacuazione altre 300mila, il regime nordcoreano non ha cancellato l’Arirang, spettacolo ginnico espressione di “amore popolare” per Kim Jong-il. Pyongyang, tuttavia, costretta a riaprire agli aiuti internazionali.
Pyongyang (AsiaNews) -  Il governo nordcoreano ha deciso di non cancellare il grande festival di propaganda annuale che si svolge in agosto a Pyongyang, nonostante le gravi inondazioni abbiano devastato il territorio, ucciso almeno 400 persone e costretto alla fuga altre 300mila.
 
L’evento - conosciuto come “giochi di massa” – dura due mesi e culmina con uno spettacolo di ginnastica artistica sincronizzata a cui prendono parte 100mila persone. Chiamato Arirang, il festival è il fiore all'occhiello della propaganda del regime: esso vuole essere un omaggio all'eredità “spirituale e politica” del fondatore della nazione, Kim Il-Sung, e cerca di far crescere l'amore della popolazione per il nuovo leader, il figlio Kim Jong-Il.
 
Tuttavia, il governo non ha potuto ignorare i danni provocati dalle piogge. Ieri, Pyongyang ha chiesto alla comunità internazionale degli aiuti umanitari per gli sfollati, fino ad ora rifiutati in nome del principio dell’auto-sussistenza, ed ha confermato l’incontro fra il presidente Kim e la sua controparte sudcoreana, Roh, che dovrebbe avvenire alla fine di ottobre.