Sospeso il coprifuoco, arrestati 4 professori
Le autorità sospendono fino a stasera il coprifuoco nelle 6 città colpite dalle violenze tra studenti e polizia. Il governo se la prende con “docenti politicizzati” che avrebbero istigato la protesta. Ma la contestazione è abbracciata da gran parte della società civile, esasperata da stato d’emergenza e caro-vita.
Dhaka (AsiaNews) – Uomini aggrappati a treni straripanti di gente, ingorghi e traffico per le strade. Così si è svegliata oggi Dhaka, il governo provvisorio del Bangladesh ha sospeso il coprifuoco indeterminato imposto due giorni fa nella capitale ed in altre 5 città a seguito dei violenti scontri tra polizia e studenti universitari. In relazione alle forti proteste iniziate lo scorso 20 agosto, le autorità hanno arrestato 4 docenti universitari.
 
Il capo della polizia ha reso noto che “legge e ordine sono sotto controllo”, il coprifuoco è stato così sospeso alle 8 di questa mattina e rientrerà in vigore alle 10 di stasera. Il provvedimento ha costretto alla chiusura negozi, trasporti pubblici, scuole, banche e cliniche, molti malati hanno avuto problemi ad arrivare in ospedale e ricevere cure. Alla notizia della sospensione del coprifuoco la popolazione si è riversata in strada: chi si affretta a comprare beni di prima necessità, chi cerca di partire per lasciare la città e magari tornare ai villaggi di origine in attesa che si calmi la situazione.
 
Intanto ieri le forze di sicurezza hanno arrestato 4 docenti universitari: due a Dhaka, da dove è partita la protesta, e gli altri due a Rajshahi, con l’accusa di aver “istigato i ragazzi alla rivolta”. La polizia ha inoltre aperto 2500 casi contro altrettanti studenti, mentre è in stata ordinata un’indagine sui fatti all’ateneo della capitale.
 
Il movimento studentesco, appoggiato anche da gran parte della società civile, protesta contro il governo manovrato dai militari, contro il caro-vita e lo stato d’emergenza in vigore da mesi, che vieta qualsiasi raduno pubblico. I dimostranti, che alla violenza della polizia e dei militari hanno risposto con atti vandalici, chiedono elezioni generali e democrazia. Gli incidenti finora hanno provocato una vittima e circa 200 feriti in tutto il Paese.