Nha Trang, concluso il Congresso annuale sui seminari vietnamiti
di JB Vu
Educatori e vescovi sottolineano l’importanza di una buona formazione e di uno stretto contatto con la Chiesa universale. Molte difficoltà vengono dal controllo governativo sulle religioni.
Nha Trang (AsiaNews) – Entrare in seminario “non significa cercare fortuna per se o per la propria famiglia, né tanto meno sperare in una vita fatta di gloria e successi: significa invece impegnarsi in un cammino di sacrificio e servire gli esseri umani così come Cristo ha servito tutti noi”. E’ questo il senso del discorso tenuto da mons. Nguyen Van Tan, vescovo di Vinh Long, durante l’incontro annuale con i seminaristi vietnamiti che si è svolto a Nha Trang dal 20 al 25 agosto scorso.
 
All’incontro erano presenti mons. Nguyen Van Hoa, presidente del Consiglio episcopale vietnamita e vescovo di Nha Trang, mons. Van Tan e mons. Vu Huy Chuong, presidente della Commissione episcopale per il clero, oltre a professori da tutto il Paese. I responsabili dei seminari hanno presentato le attività svolte nel corso dell’ultimo anno, discusso progetti di formazione sacerdotale e lanciato proposte per il nuovo anno, che verranno poi valutate dal Consiglio episcopale. Fra le proposte vi è quella di una maggiore qualificazione dell'inegnamento nei seminari attraverso la collaborazione con le università vietnamite.
 
Un giovane partecipante dice ad AsiaNews: “La cosa più importante per il nuovo clero vietnamita è la formazione e la qualità dell’insegnamento. Dovremmo organizzare corsi di aggiornamento anche per i nostri professori, ma soprattutto essere unanimi, capirci fra noi e lavorare in stretta cooperazione con i nostri insegnanti”. Inoltre, “è fondamentale mantenere stretti i rapporti fra le diocesi e fra le Chiese dei vari Paesi. Dobbiamo trovare un modo per invitare ospiti e per uscire dal Vietnam, frequentando corsi e seminari in giro per il mondo”.
Attualmente il governo vietnamita dà con molta cautela permessi a sacerdoti e seminaristi vietnamiti per andare a studiare all'estero, e a quelli stranieri per andare a insegnare in Vietnam. Il governo controlla pure tutte le pubblicazioni religiose, rendendo difficile la formazione e l'approfondimento culturale.