Case e amanti i “peccati gravi” più diffusi nel Partito
Alla vigilia del 17° Congresso, si mostrano i progressi nella lotta alla corruzione. Ma la fiducia della popolazione è al minimo storico e la crisi del Pcc è profonda.

Pechino (AsiaNews) – Le speculazioni edilizie e le amanti sono i motivi più comuni per essere puniti all’interno del Partito comunista cinese (Pcc). Secondo la Xinhua, che cita materiale raccolto dalla Corte suprema, fra i 90 mila membri puniti l’anno scorso, più del 60% sono stati presi con le mani nel sacco in progetti edilizi illegali e quasi il 90% di loro avevano diverse amanti. Fra i colpiti da provvedimenti disciplinari negli ultimi 5 anni vi sono anche 16 personalità ministeriali, esautorati per corruzione.

Dieci di loro sono stati puniti per aver venduto terreni a prezzi irrisori in cambio di bustarelle da parte di imprenditori edili, o hanno utilizzato denaro pubblico per enormi progetti di costruzioni private.

Ma anche i rapporti “sconsiderati” con donne sono alla base delle punizioni e dell’espulsione. Fra le 16 personalità, almeno 14  sono degli incontenibili dongiovanni, desiderosi di piacere alle loro amanti usando fondi pubblici. Ad esempio, corre voce che l’ex capo del Pcc di Shanghai, Chen Liangyu, licenziato un anno fa e in attesa di processo per aver rubato miliardi al fondo di pensioni cittadino, avesse almeno 11 amanti, compresa una modella e un membro femminile del governo.

Qiu Xiaohua, il capo dell’Ufficio di Statistiche, anch’egli esautorato per lo stesso scandalo dei fondi-pensione, aveva ricevuto in dono una casa a Shanghai per la sua amante.

Liu Zhihua, ex vice-sindaco di Pechino, licenziato lo scorso giugno per aver ricevuto bustarelle e percentuali su tutte le costruzioni legate alle Olimpiadi, è stato accusato anche di avere amanti, che erano anche partner nel suo business di costruzioni.

Xinhua fa però notare che negli ultimi 5 anni è diminuito il numero di membri del Pcc che hanno contravvenuto alle regole disciplinari: nel 2003 erano 170 mila; nel 2005, 110 mila; nel 2006 90 mila.

Le statistiche moralizzatrici sono pubblicate a poche settimane dal 17° Congresso del Partito, per mostrare forse i progressi nell’ennesima campagna anticorruzione. Dal 2002, da quando Hu Jintao è segretario generale del Pcc, vi sono state decine di campagne moralizzatrici, tutte senza frutto.

Intanto, a causa del malcontento provocato da membri senza scrupoli del Partito, aumentano nel Paese le proteste e le rivolte sociali, giunte fino a 300 al giorno e lo stesso Pcc soffre di un crisi di fiducia.

Negli ultimi mesi la risposta del Partito alla crisi è stata a predicazione confuciana di un ritorno alla “sobrietà”, alla “dedizione” e al “servizio”. Sono anche aumentate le regole a cui obbedire: ai membri del Pcc è proibita la corruzione, il gioco d’azzardo, avere seconde mogli, visitare night-club e luoghi di massaggi; partecipare a cerimonie religiose; i loro parenti devono evitare di darsi al commercio con possibili conflitti di interessi. Ma perfino il figlio di Hu ha vinto un dubbioso appalto governativo per apparecchiature elettroniche negli aeroporti nazionali.