Pechino “sospende” la “diplomazia del panda”
Per decenni la Cina ha regalato panda giganti a governi esteri in segno di amicizia. Ora rischiano l’estinzione e non li donerà più. Li darà comunque “in prestito” per ricerche scientifiche e a zoo. Da anni offre questo dono a Taiwan, che lo rifiuta.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Cina non regalerà più i panda giganti a Paesi esteri, perché l’animale simbolo del Paese rischia l’estinzione. Li darà solo “in prestito” “per ricerche biologiche e sull’allevamento”, ha detto ieri Cao Oingyuan, portavoce dell’Amministrazione statale delle Foreste.

Per anni Pechino ha praticato la cosiddetta “diplomazia del panda”: il simpatico animale, che abita solo in Cina, è stato donato a personalità e rappresentanti di Stati esteri quale segno e auspicio di amicizia. Ma ora tra montagne e foreste di bambù si stimano esserci solo 1.600 panda in libertà, in Sichuan, Gansu e Shaanxi.

Ma i panda giganti continuano a essere “ambasciatori” della Cina nel mondo: l’8 settembre lo zoo di Madrid ha ricevuto una coppia di panda “in prestito” dal governo cinese e la scorsa settimana Pechino ha concordato con lo zoo di Adelaide in Australia un prestito di 10 anni di un paio di panda della riserva naturale di Wolong (Sichuan).

Uniche eccezioni: Hong Kong, di nuovo parte annessa alla Cina dal 1997, e Taiwan, che Pechino considera parte del proprio territorio. Ad aprile la Cina ha mandato un coppia di panda a Hong Kong per il 10° anniversario della riannessione dell’ex colonia britannica. Pechino ha anche più volte offerto a Taiwan questo regalo, ricevendo ripetuti rifiuti. Una volta un parlamentare taiwanese ha paragonato il dono al cavallo di Troia, “per distruggere le difese psicologiche di Taiwan”.