Lotta all’inquinamento: sanzioni di Pechino a due multinazionali
Controlli a sorpresa scoprono che due importanti ditte estere scaricano sostanze inquinanti. Pechino le multa e ne limita la produzione e promette “tolleranza zero” verso chiunque. Per la prima volta riscontrata una limitata diminuzione dell’inquinamento nell’aria e nell’acqua.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Cina applicherà severe sanzioni alle ditte sia nazionali che estere che inquinano. Un controllo a sorpresa dell’Amministrazione statale per la protezione dell’ambiente (Sepa) ha infatti trovato che fabbriche delle compagnie estere Unilever China e Hitachi Construction Machinery Company scaricano sostanze chimiche inquinanti non consentite. “Sono state – ammonisce la Sepa - le due sole ditte estere scelte per ispezioni a sorpresa”.

La fabbrica dell’Unilever a Hefei (Anhui) – che produce per marchi come Dove, Lux, Kellog’s e Lipton – ha avuto multe per 150mila yuan e le è stato ordinato di ridurre la produzione per contenere la quantità degli scarichi. E’ stato disattivato il condotto ritenuto portatore delle acque nocive ed è stato installato un apparecchio per il controllo delle emissioni inquinanti.

Sanzionata anche la fabbrica dell’Hitachi sempre a Hefei.

La rapida industrializzazione ha avuto un alto costo ambientale, con oltre il 70% di fiumi e laghi inquinati e inadatti all’uso umano e aria inquinata nelle maggiori città. Ora Pechino cerca di ridurre le fonti inquinanti e Zhou Shengxian, direttore Sepa, dice che per 10 anni non saranno consentiti nuovi impianti che causino lo scarico nelle acque interne di metalli pesanti o altre sostanze inquinanti. Intanto nei primi sei mesi del 2007 l’emissione di biossido di zolfo nell’aria è diminuita dello 0,88% e la domanda di ossigeno chimico nell’acqua è aumentata dello 0,24% (a dimostrazione di una minor concentrazione di sostanze inquinanti). Risultati di valore minimo, anche considerato l’elevato aumento dell’inquinamento da decenni, ma salutati come una prima inversione di tendenza.