Anche il presidente dei vescovi coreani in visita a Pyongyang
Mons. John Chang, fa parte della delegazione del presidente Roh che per la seconda volta in 60 anni visita la Corea del Nord. Vescovo di Daejon spiega ad AsiaNews: la libertà religiosa non sarà trattata, ma è importante una presenza cattolica nel gruppo.
Seoul (AsiaNews) – Il presidente della Conferenza episcopale coreana, mons. John Chang, è in Corea del Nord con la delegazione del presidente Roh. Lo conferma ad AsiaNews il vescovo di Daejon e presidente della Caritas coreana, mons. Lazzaro You Heung-sik, che aggiunge: “Anche se la libertà religiosa nel regime non sarà discussa fra i due leader politici, è molto importante la presenza del nostro presidente fra i delegati di Seoul”.
 
Il presule esprime “una grande felicità” per l’incontro iniziato oggi, il secondo in quasi 60 anni, perché “questo invito dimostra che anche in Corea del Nord si inizia a capire l’importanza del dialogo. Inoltre, questo viaggio apre una strada nuova e diversa rispetto a quanto avvenne nel 2000 [la prima visita compiuta da un presidente del Sud a Pyongyang ndr], perchè mette i protagonisti nella necessità di affrontare i veri problemi dei 2 Paesi”.
 
Questi “sono diversi, ma quello più pressante per tutti è la grande crisi umanitaria che sta attraversando la Corea del Nord, colpita durante l’estate da alluvioni devastanti. Io credo che sia questo il motivo alla base del cambiamento di atteggiamento di Kim Jong-il nei confronti del presidente Roh, ma anche del gruppo delle 6 nazioni che sta negoziando il disarmo nucleare coreano”.
 
Il regime, infatti, “sa che senza l’aiuto internazionale rischia di vedere una nuova carneficina fra la sua popolazione, e questa volta sarebbe la vera fine. Come presidente della Caritas, posso dire che queste persone hanno sempre più bisogno di tutto, dai medicinali al cibo: la strada per la guarigione di quella nazione, però, deve passare per il dialogo. L’alternativa è la distruzione”.