La giunta permette la visita dell’osservatore Onu per i diritti umani
Sergio Pinheiro invitato a recarsi a Yangon entro la metà di novembre. Il 17 novembre inizia il summit Asean, i cui membri hanno molto criticato la repressione. Si spera di poter accertare quanti siano i morti, gli arrestati tuttora in carcere, le loro condizioni.

Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Il Myanmar permetterà all’osservatore dell'Onu per i diritti umani, Paulo Sergio Pinheiro, di visitare il Paese, dopo averlo negato per quattro anni. Il ministro birmano degli Esteri, Nyan Win, ha scritto alle Nazioni Unite suggerendo che la visita avvenga entro la metà di novembre.

Il 17 novembre inizia il summit dell’Asean, di cui il Myanmar fa parte. Gli Stati dell’Asean hanno espresso “ripugnanza” per la violenza repressione contro i monaci buddisti e i democratici in corso e hanno chiesto alla giunta militare di fermarla e cercare una soluzione politica alle proteste.

Pinheiro era stato inviato in Myanmar 7 anni fa dall’Onu come osservatore indipendente per i diritti umani, ma dal 2003 non gli è stato permesso di tornare. Il 2 ottobre il Consiglio per i diritti umani dell’Onu ha condannato la repressione e in seguito ha chiesto immediate indagini e detto che Pinheiro era pronto a partire “non appena il governo del Myanmar lo avesse permesso”.

Louise Arbour, Alto commissario Onu per i diritti umani, ha detto che sarà importante stabilire le esatte dimensioni della repressione e “cosa sia accaduto a chi ha protestato”. Ha aggiunto che si ignora tuttora quanti siano stati le vittime e gli arrestati, “quanti siano ancora detenuti e in quali condizioni”.