Nuovo colpo di Stato, Musharraf dichiara l’emergenza nazionale
Il presidente dichiara lo stato di emergenza e sospende la Costituzione nazionale, mandando l’esercito a presidiare i luoghi chiave del potere. Rimosso il presidente della Corte Suprema, che avrebbe dovuto dichiararsi sulla legittimità della sua rielezione. Potere giudiziario impedito dai soldati.
Islamabad (AsiaNews) – A otto anni dal primo golpe militare con cui ha preso il potere, il generale Pervez Musharraf ha effettuato un nuovo colpo di Stato in Pakistan. Poche ore fa, infatti, ha dichiarato lo Stato di emergenza e sospeso la Costituzione nazionale, mandando l’esercito a presidiare i luoghi chiave del potere.
 
Il colpo di mano è stato deciso per evitare il pronunciamento della Corte Suprema, che fra qualche giorno avrebbe dovuto emettere la propria sentenza sulla legittimità della candidatura di Musharraf alle elezioni presidenziali di ottobre, che il generale ha vinto con una grande maggioranza, e sul suo duplice ruolo di capo politico e militare del Paese.
 
Gli stessi giudici della Corte hanno rifiutato la proclamazione dell’emergenza, ed hanno ordinato ai funzionari statali ed all’esercito di rimanere ai propri posti. In risposta, il presidente ha inviato un battaglione di soldati ad occupare la sede della Corte Suprema, e ne ha destituito il presidente, Iftikhar Chaundry, rimpiazzato con un uomo a lui vicino.
 
Attualmente, la situazione nelle grandi città è caotica: sono sospesi i segnali satellitari delle televisioni indipendenti ed i negozi sono chiusi, mentre la polizia pattuglia le strade. Poche ore fa, inoltre, gli agenti hanno arrestato uno dei principali avvocati che in queste settimane ha sostenuto i ricorsi sulla legittimità della rielezione del presidente, mentre sette giudici della Corte suprema - proprio per evitare le manette - si sono rinchiusi all'interno dell'ufficio del presidente rimosso. Al momento si trovano in stato di assedio.
 
Voci di una possibile proclamazione dello stato d'emergenza correvano da settimane e si sono rafforzate sull'ipotesi che la Corte suprema non avrebbe riconosciuto la legittimità della rielezione di Musharraf a capo dello Stato, contestata dall'opposizione per il ruolo militare che il generale ancora ricopre. Il suo mandato scade il 15 novembre. La Corte si sarebbe dovuta riunire lunedì e prendere una decisione entro il 12 novembre.
 
Il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, ha affermato che Washington non appoggia le “misure extracostituzionali” decise oggi dal presidente Pervez Musharraf. Il capo della diplomazia statunitense ha definito le ultime iniziative del generale pachistano “estremamente riprovevoli”. Allo stesso tempo ha auspicato che la volontà di Musharraf resti quella di fare sì che le elezioni parlamentari previste per gennaio siano “libere e corrette”. Resta il fatto, ha aggiunto, che quanto sta accadendo in quel Paese è una “battuta d'arresto per la democrazia”.