Medici nella casa di Aung San Suu Kyi, malata
Il portavoce della Lega Nazionale della democrazia annuncia che la “Signora” sta ricevendo cure mediche, ma non si sa il perché. La leader dell’opposizione dovrebbe incontrare in questi giorni l’inviato Onu che continua il suo tour nel Paese con poche speranze di vedere il generalissimo. Pressioni Usa sulle Nazioni Unite, perché si ottengano “risultati concreti”.
Yangon (AsiaNews) – La leader democratica e Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, sta ricevendo cure mediche nella sua abitazione a Yangon, dove da 12 anni la giunta birmana l’ha relegata agli arresti domiciliari. Secondo quanto riferisce Nyan Win - portavoce della Lega Nazionale della democrazia (Nld), il partito d’opposizione guidato dalla “Signora” - personale medico si è recato oggi a visitare la donna malata nella sua casa in riva al lago. “Non è chiaro, però, se soffra di una malattia grave oppure no”, ha aggiunto Nyan Win, citato dal quotidiano The Irrawaddy.
 
U Myint Thein, altro esponente di spicco della Nld, indica nella “mancanza di regolari controlli medici”, il motivo del cattivo stato di salute della leader democratica. Aung San Suu Kyi dovrebbe incontrare tra oggi e domani l’inviato speciale Onu in Myanmar, Ibrahim Gambari, arrivato nella ex Birmania lo scorso 3 novembre. La “Signora” – come la chiama la popolazione – ha già incontrato due volte Gambari nella sua ultima visita il mese scorso. Il rappresentante delle Nazioni Unite è tornato nel Paese con l’obiettivo di trovare soluzione alla crisi politica e di promuovere riforme democratiche.
 
Il tour di Gambari e le pressioni Usa
Intanto la giunta militare, responsabile della violenta repressione delle proteste popolari dello scorso settembre, ha convocato i diplomatici stranieri nella nuova capitale Naypydaw perché incontrino Gambari. In questa stessa occasione dovrebbe tenersi un  colloquio con il premier birmano Thein Sein. Lo riferisce oggi una fonte diplomatica anonima, che spiega come ancora non sia nota l’agenda dei colloqui. L’inviato Onu finora ha incontrato i ministri birmani di Esteri e Lavoro, rappresentanti della Croce Rossa internazionale e dei gruppi etnici di minoranza. Oggi ha visto anche i capi dicastero di Cultura ed Informazione. Sempre più improbabile, invece, il colloquio con il capo del regime, il generalissimo Than Shwe, dopo le tensioni innescate dall’espulsione dal Paese di Charles Petrie, il capo della missione diplomatica Onu in Myanmar.
 
Gli Stati Uniti, che seguono la vicenda birmana con attenzione, chiedono all’Onu risultati concreti, che portino al “miglioramento effettivo delle condizioni del popolo birmano”, come ha fatto sapere l’assistente segretario di Stato, Kristen Silverberg a Bangkok. Gli Usa stanno premendo anche sui membri dell’Association of Southeast Asian Nations (Asean) e alleati del regime di Naypydaw perchè taglino I legami economici con la giunta.
 
Sui risultati della missione di Gambari al momento nessuno si sbilancia. I media birmani, controllati dallo Stato, ignorano il viaggio del diplomatico nigeriano, mentre le Nazioni Unite forniscono poche indicazioni sull’andamento dei colloqui nel Paese.