Papa: ciò che oggi è moderno, domani è "passatissimo", ma il Vangelo è eterno
Ripercorrendo la figura di San Girolamo, all’udienza generale Benedetto XVI invita alla lettura “personale e comunitaria” del Vangelo, perché Dio parla ad ognuno di noi, ma la sua parola è destinata a costruir la comunità, la Chiesa.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Amare la parola di Dio nella Sacra Scrittura, nella quale egli si rivolge ad ognuno di noi, nella consapevolezza che “la parola di dio trascende tempi: le opinioni umane passano, ciò che oggi è modernissimo, domani è passatissimo, mentre la parola di Dio è eterna e porta l’eternità”. La figura di San Giriamo, per il quale “nella parola di Dio riceviamo la parola eterna, l’eternità”, ha dato oggi al Papa occasione per invitare le oltre 30mila persone presenti all’udienza generale ad approfondire la lettura personale e comunitaria dei testi sacri.
 
Alla folla che in una tiepida giornata di sole autunnale ha riempito Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha parlato di San Girolamo, “padre della Chiesa” del IV secolo, che fu eremita, segretario e consigliere di papa Damaso, studioso ed autore, tra l’altro della “Vulgata”, la traduzione in latino del Vangelo che, con qualche revisione, fu riconosciuta dal Concilio di Trento ed ancora oggi costituisce il testo ufficiale della Chiesa cattolica.
 
Di San Girolamo, Benedetto XVI ha tra l’altro ricordato che “ha posto al centro della sua vita la Bibbia, si è impegnato a viverla concretamente nella sua lunga esistenza terrena”. “Difese la fede opponendosi a rigorose e varie eresie, esortò i monaci alla perfezione, insegnò la cultura classica e cristiana a giovani allievi, accolse con anima pastorale i pellegrini che visitavano la Terra Santa”, dove si era recato alla morte di papa Damaso e dove morì, accanto alla Grotta della Natività.
 
Tratteggiata la biografia del santo, Benedetto XVI ha invitto ad imparare da lui “l’amore per la parola di Dio nella Sacra Scrittura. Ignorare le Scritture, diceva, è ignorare Cristo”. Per ogni cristiano, ha sottolineato il Papa, “è importante un dialogo vivo con la parola di Dio che deve sempre avere due dimensioni”, individuale e comunitaria. Perché, ha spiegato, “Dio parla ad ognuno di noi oggi”. La Sacra Scrittura va vista non come parola del passato, “ma Dio parla anche con me e devo cercare di capire cosa dice a me, e devo capire cosa il Signore dice a me”. Ma, “per non cadere nell’individualismo, la Parola di Dio, pur essendo sempre personale, è data per costruire la comunità”, la Chiesa viva. Per questo “dobbiamo leggerla con la Chiesa e luogo privilegiato dell'ascolto è la liturgia, dove Dio diventa presente nella nostra vita”.