La nuova Corte Suprema “benedice” Musharraf, rilasciati 3mila oppositori
I giudici della Corte, totalmente rinnovati dopo l’imposizione dello stato di emergenza, hanno confermato la legittimità della rielezione del presidente-generale. Rilasciati avvocati e cittadini ordinari, mentre i leader della protesta rimangono in carcere.
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità pakistane hanno confermato poche ore fa l’avvenuto rilascio di circa tremila oppositori politici, arrestati nel corso delle proteste popolari avvenute dopo la proclamazione dello stato di emergenza da parte del generale Musharraf, il 3 novembre scorso.
 
Il rilascio è stato deciso subito dopo la sentenza della Corte Suprema, che ha confermato la legittimità della rielezione del presidente. I giudici, cambiati del tutto dopo il 3 novembre, hanno stabilito la costituzionalità della candidatura di Musharraf, nonostante non abbia rinunciato alla guida dell’esercito.
 
Questa sentenza ha scatenato nuove proteste da parte degli oppositori del regime militare, che hanno manifestato pochi minuti prima della partenza di Musharraf per l’Arabia Saudita. Qui il presidente pakistano intende incontrare il re Abdallah, un alleato chiave del Paese, che però ospita anche l’ex primo ministro di Islamabad in esilio Nawaz Sharif. I due politici non hanno intenzione di vedersi.
 
Alcuni analisti hanno definito la decisione della Corte Suprema “necessaria” per calmare la situazione nazionale in vista delle elezioni parlamentari, che si terranno il prossimo 8 gennaio. La maggior parte dei dissidenti rilasciati sono avvocati e cittadini ordinari. I leader della protesta, come i vertici del Partito popolare e la star del cricket Imran Khan, sono però ancora in carcere insieme a migliaia di oppositori.