La Corte di Strasburgo ammette il ricorso del Patriarcato per l’orfanotrofio di Buyukada
Visto che non ci sono più orfani turchi di religione ortodossa, le autorità di Ankara hanno cancellato i titoli di proprietà, riconosciuti dal sultano, dell’edificio, il più grande del mondo in legno. Se accolto, il passo del Patriarcato potrebbe avere conseguenze positive per tutte le minoranze religiose.
Istanbul (AsiaNews) - La corte europea di Strasburgo per i diritti dell’uomo ha ammesso il riscorso del Patriarcato Ecumenico, contro lo stato turco per l'illegale occupazione dell'orfanotrofio posto sull’isola dei principi Buyukada, nel Mar di Marmara, del quale rivendica la proprietà.
 
Si tratta del più grande edificio in legno del mondo, e benché si trovi in pieno abbandono dal lontano 1962, riesce ancora a dominare, con la sua imponenza, il panorama dell’isola. Fu costruito nel 1898 da una compagnia francese ed era destinato ad ospitare un lussuoso albergo con casinò, ma l’allora Sultano Abdulhamid II non concesse la licenza. In seguito a ciò fu acquistato dal banchiere turco di origine greca Zafiris, il quale lo donò al Patriarcato Ecumenico per adibirlo ad orfanotrofio ortodosso con le relative scuole. La donazione ebbe il beneplacito del Sultano, che la sancì con i titoli di proprietà al Patriarcato e fece anche un atto di donazione di 150 lire d’oro per beneficenza.
 
L’orfanotrofio fu utilizzato come tale dal 1903 al 1964, quando l'ultimo allievo completò gli studi.
 
La mancanza di orfani ortodossi turchi fu sfruttata dalle autorità turche, le quali, facendo uso del art 1 della legge 2762 della Direzione fondazioni religiose, lo tolse all’amministrazione della minoranza ortodossa dell’isola, sostenendo che con l'uscita dell’ultimo allievo, nel 1964, venivano a mancare le finalità della sua esistenza e di conseguenza venivano revocati anche i titoli di proprietà.
 
Il ricorso alla Corte di Strasburgo, che è il primo del genere, denuncia la sottrazione dell’edificio da parte delle autorità turche. Un precedente ricorso dell’amministrazione dell’orfanotrofio presso i tribunali amministrativi turchi, nel 1997, ha avuto risultato negativo. Questo il motivo per cui la Corte di Strasburgo ha accettato di esaminare il ricorso del Patriarcato.
 
Ora c’è grande interesse per la sentenza della Corte di Strasburgo, che, se positiva, avrà benefiche conseguenze sullo stato giuridico del Patriarcato Ecumenico in Turchia ed anche per tutte le altre minoranze religiose, visto che in Turchia uno status giuridico è stato riconosciuto, e recentemente, solo al rabbinato ebraico.
 
La sentenza potrebbe anche finire con aiutare il governo turco ad accelerare le riforme, contro quelle forze veteronazionaliste, contrarie a qualsiasi apertura, vincolate all'ormai superato concetto di reciprocità. (NT).
 
FOTO: Nikos Manginas