Elezioni “discriminatorie”, gli ahmadi boicottano
di Qaiser Felix
La comunità, ritenuta eretica dagli integralisti islamici, non accetta l’imposizione della colonna “religione” nella scheda di voto, che di fatto discrimina i suoi membri.
Lahore (AsiaNews) – La comunità ahmadi del Pakistan ha deciso di boicottare le prossime elezioni nazionali e provinciali, previste per l’8 gennaio, per protestare contro la “discriminazione religiosa” messa in atto dalla Commissione elettorale. Lo annuncia un comunicato ufficiale della comunità, pubblicato oggi. Salim-ud-din, portavoce ahmadi, sottolinea che “la Commissione ha incluso la colonna ‘religione’ nella scheda di voto, ed ha preparato una lista diversa per i votanti ahmadi: questo va contro il sistema elettorale congiunto”.
 
Secondo i musulmani integralisti, la setta ahmadi è eretica, in quanto si dichiara musulmana, ma non riconosce Maometto come ultimo profeta; per questo subisce persecuzioni anche in Bangladesh e Indonesia.
 
Nel 1985 il dittatore militare generale Zia-ul-Haq ha diviso l’elettorato per fede religiosa in 5 gruppi (islamici, cristiani, indù, ahmadi, nonché sikh, buddisti e parsi insieme) riservando a ogni gruppo alcuni seggi e vietando di votare candidati di altri gruppi.
 
Questo sistema, strumento di emarginazione delle minoranze religiose (confinate ad eleggere pochissimi rappresentanti) è continuato fino al gennaio 2002, quando il presidente Pervez Musharraf ha permesso ai non islamici di votare anche i candidati islamici delle rispettive circoscrizioni e ha aumentato a 342 i seggi del parlamento nazionale e a 728 quelli delle 4 assemblee provinciali, seppure non ha aumentato i seggi riservati ai non islamici nonostante siano molto cresciuti di numero dal 1985.
 
Questa discriminazione, scrive ancora la comunità ahmadi, “non è soltanto una palese violazione dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, ma rappresenta anche un affronto allo spirito internazionale di giustizia ed eguaglianza”.