Peshawar, kamikaze in moschea: almeno 50 morti, 130 feriti
Un uomo si è fatto esplodere mentre pregava in fila con altri fedeli, in attesa di entrare in una moschea della periferia di Peshawar. L’obiettivo dell’attentato era la casa dell’ex primo ministro Sherpao, illeso, molto vicino a Musharraf e probabile prossimo ministro dell’Interno.
Peshawar (AsiaNews/Agenzie) – L’attacco suicida lanciato questa mattina contro una moschea di Sherpao, quartiere residenziale alla periferia di Peshawar, ha ucciso almeno 50 persone e ferite altre 130. L’obiettivo era la casa dell’ex primo ministro del Pakistan, Aftab Khan Sherpao, politico molto vicino al presidente Musharraf ed in corsa per il ruolo di ministro dell’Interno nella prossima legislatura. I due edifici sono molto vicini.
 
L’ex premier era infatti sulla soglia di casa insieme al figlio, quando è esplosa la bomba portata da un kamikaze. I due stavano ricevendo i pellegrini che si recavano in moschea per la preghiera del venerdì. Il figlio è ferito, mentre Sherpao non è stato colpito. Al momento, la polizia sta indagando sulle modalità, e sui mandanti, dell’attacco.
 
Secondo Sharif Virk, capo della polizia provinciale, il kamikaze stava pregando in fila con altri pellegrini in attesa di entrare nel luogo di culto. Arrivati davanti alla casa dell’ex primo ministro, si è fatto esplodere.
 
Attentati ed intimidazioni sono all’ordine del giorno nel Paese, che vive la prima vera campagna elettorale dalla presa di potere del generale Musharraf, avvenuta nel 1999. Il prossimo 8 gennaio, i cittadini saranno chiamati ad eleggere i membri del Parlamento e delle Assemblee provinciali.