Attentato a Rawalpindi, uccisa Benazir Bhutto
Il gesto è stato rivendicato da al-Qaeda, che ha voluto “eliminare il più importante burattino degli americani in Pakistan”. Nell’attentato hanno perso la vita altre 20 persone. Poche ore prima, un attacco contro l’ex premier Sharif, altro esponente dell’opposizione.
Rawalpindi (AsiaNews/Agenzie) – Un attentatore suicida ha ucciso alcune ore fa Benazir Bhutto, leader del Partito popolare pakistano e capo dell’opposizione rientrata da pochi mesi in Pakistan dopo un esilio lungo 8 anni. Nell’attentato hanno perso la vita almeno altre 20 persone: altri 30 i feriti. Lo ha confermato l’ex ministro degli Interni, Sherpao, per il quale il gesto è stato rivendicato da al-Qaeda.
 
Secondo le prime ricostruzioni, il kamikaze prima di farsi saltare in aria ha colpito la leader politica alla testa con un colpo di arma da fuoco. In un primo momento era sembrato che la Bhutto fosse rimasta illesa, così come era successo lo scorso ottobre a Karachi. Poco dopo, però, il marito ha reso noto che l'ex premier era invece rimasta ferita gravemente al collo (probabilmente da un proiettile). Alcuni minuti dopo, la notizia del decesso.
 
Sheikh Saeed, portavoce di al-Qaeda, ha detto in una telefonata ad un’agenzia di stampa che “l’omicidio è stato ordinato da Ayman Al Zawahiri, luogotenente di Osama bin Laden, che ha voluto colpire il più importante burattino degli americani in Pakistan”.
 
Poche ore prima, un altro attentato – sempre a Rawalpindi – si è verificato contro i sostenitori di un altro esponente dell'opposizione, l'ex premier Nawaz Sharif. Alcuni uomini armati hanno aperto il fuoco sulla folla presente al raduno da un vicino edificio e hanno ucciso 4 militanti. I sostenitori di Sharif, a cui è stato proibito di candidarsi per le precedenti condanne per corruzione, hanno accusato militanti del partito di Musharraf (la Lega dei musulmani) per l'attacco.