"Urgenti" le riforme in Myanmar, ma i progetti economici vanno avanti
In un incontro a New Delhi il premier indiano invita il ministro birmano degli Esteri a promuovere la “riconciliazione nazionale”, ancora lontana. Intanto le due parti fissano i termini per un progetto da 100 milioni di dollari che garantirà l’accesso al mare per gli Stati dell’India nord-orientale.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – L’India chiede al Myanmar vaste riforme politiche e iniziative di “riconciliazione nazionale”, che includano tutti i settori della società, compresa la leader democratica Aung Sang Suu Kyi, ai domiciliari, e le minoranze etniche. Intanto continua a portare avanti i suoi progetti economici e commerciali nella ex Birmania, dove i generali ancora non danno risposte concrete alle richieste della comunità internazionale.

Dei rapporti tra i due Paesi confinanti hanno parlato ieri a New Delhi il premier indiano Manmohan Singh e il ministro birmano degli Esteri U Nyan Win. L’India è da tempo alleata della ex Birmania; e dopo la crisi, scoppiata in seguito alla repressione delle proteste dei monaci a settembre, è considerata tra le poche potenze, insieme alla Cina, in grado di esercitare pressioni efficaci sul regime di Naypydaw. Nell’incontro di ieri le due parti avrebbero stabilito i termini dell’accordo per un progetto da 100 milioni di dollari che garantirà agli Stati nord-orientali dell’India l’accesso al mare. Il piano prevede la costruzione di condotti e strade lungo il fiume Kaladan e comporterà un potenziamento del porto di Sitwe, da cui le merci potranno passare direttamente in Mizoram sempre lungo lo stesso corso d’acqua. Il progetto ora aspetta solo di essere firmato. Ma c’è già  chi prevede tempi lunghi a causa di possibili interferenze di Pechino, che guarda anch’essa a Sitwe come un preziosa base marittima nel sud-ovest.