Papa: la Chiesa, come la stella per i Magi, guida gli uomini a Gesù
Benedetto XVI sottolinea la missione della Chiesa e di ogni cristiano per portare luce nella ricerca di verità di ogni uomo e di ogni popolo. Un augurio di buon Natale alle Chiese dell’Oriente e un invito alla missione comune. Nella Giornata missionaria mondiale dell’Infanzia, il papa ricorda anche l’impegno dei bambini che con la preghiera, il sacrificio e la solidarietà aiutano l’evangelizzazione.

Città del Vaticano (AsiaNews) – La stella dei Re Magi è un invito ad ogni cristiano a farsi missionario nei confronti di ogni uomo, rischiarando “con la parola e la testimonianza della vita i passi dei fratelli”; ed è anche la conferma che ogni uomo è inquieto nella “ricerca della verità”.

Benedetto XVI spiega così ai pellegrini radunati in piazza san Pietro per l’Angelus nel giorno della solennità dell’Epifania, la festa che ricorda  l’arrivo dei Magi dall’Oriente a Betlemme “rendere omaggio al Re dei Giudei”. La luce della stella – seguita dai Magi – è il segno che “la luce di Cristo incomincia ad attirare a sé gli uomini …. di ogni lingua, popolo e cultura”.

“E’ la forza dello Spirito Santo – spiega il papa - che muove i cuori e le menti alla ricerca della verità, della bellezza, della giustizia, della pace. E’ quanto il Servo di Dio Giovanni Paolo II afferma nell’Enciclica Fides et ratio: ‘L’uomo si trova in un cammino di ricerca umanamente interminabile: ricerca di verità e ricerca di una persona a cui affidarsi" (n. 33): i Magi hanno trovato entrambe queste realtà nel Bambino di Betlemme”.

E continua: “Gli uomini e le donne di ogni generazione, in questo loro peregrinare, hanno bisogno di essere orientati: quale stella possono dunque seguire?”.

La risposta è chiara: “La stella che aveva guidato i Magi cessò la sua funzione, ma la sua luce spirituale è sempre presente nella parola del Vangelo, che è anche oggi in grado di guidare ogni uomo a Gesù. Quella stessa parola, che altro non è se non il riflesso di Cristo vero uomo e vero Dio, è autorevolmente echeggiata dalla Chiesa per ogni anima ben disposta”.

La Chiesa dunque “svolge per l’umanità la missione della stella. Ma qualcosa del genere si può dire di ogni cristiano, chiamato a rischiarare con la parola e la testimonianza della vita i passi dei fratelli. Quanto è importante allora che noi cristiani siamo fedeli alla nostra vocazione! Ogni autentico credente è sempre in cammino nel proprio personale itinerario di fede e, al tempo stesso, con la piccola luce che porta dentro di sé, può e deve essere di aiuto a chi si trova al suo fianco, e magari stenta a trovare la strada che conduce a Cristo”.

Il pontefice chiede di ai bambini cristiani di essere missionari. Dopo la preghiera dell’Angelus egli ricorda che oggi si festeggia la Giornata Missionaria Mondiale dell’Infanzia, un evento che continua da più di 160 anni, per iniziativa del vescovo francese Charles de Forbin Janson. “L’Infanzia di Gesù – spiega il papa - è diventata l’icona per l’impegno dei bambini cristiani che aiutano la Chiesa nel suo compito di evangelizzazione con la preghiera, il sacrificio e i gesti di solidarietà. Migliaia di bambini vanno incontro alle necessità di altri bambini, spinti dall’amore che il Figlio di Dio, fattosi fanciullo, ha portato sulla terra. Dico grazie a questi piccoli e prego perché siano sempre missionari del Vangelo. Ringrazio anche i loro animatori, che li accompagnano sulla strada della generosità, della fraternità, della fede gioiosa che genera speranza”.

Benedetto XVI ha fatto gli auguri alle Chiese orientali  - prima fra tutte la Chiesa russa - che, seguendo ancora il calendario giuliano, celebrano domani il Natale. Oltre a sottolineare la gioia nel condividere la fede “nella multiforme ricchezza dei Riti”, il papa ha chiesto che “insieme con le Comunità dell’Oriente cristiano,…. invochiamo la protezione di Maria sulla Chiesa universale, affinché diffonda nel mondo intero il Vangelo di Cristo, Lumen gentium, luce di tutti i popoli”.