Baghdad (AsiaNews) – “Rappresentano un messaggio preciso e probabilmente rientrano in un piano coordinato” gli attentati avvenuti oggi, nel giorno dell’Epifania, contro numerose chiese e istituzioni cristiane in Iraq. Ne è convinto l’arcivescovo caldeo di Kirkuk, mons. Loiuis Sako che ad AsiaNews conferma che le autobomba non hanno provocato morti, ma solo danni materiali e un ferito.
Gli obiettivi colpiti nella capitale sono: la chiesa caldea di san Giorgio nel quartiere di Ghadir, dove il Patriarca card. Emmanuel III Delly aveva da poco finito di celebrare la messa; una chiesa greco-ortodossa e il convento delle suore caldee a Zaafraniya. A Mosul, invece, le autobomba hanno investito la chiesa caldea di San Paolo, quasi distrutta, l’entrata dell’orfanotrofio gestito dalle suore caldee a Alnoor, una chiesa nestoriana e il convento delle suore dominicane di Mosul a Aljadida.
La comunità cristiana irakena quest'anno aveva potuto festeggiare il Natale in un clima di maggiore sicurezza e di rinnovata speranza. Alle messe avevano partecipato molti fedeli, anche a Mosul, che al momento è la città più insicura . Decine di migliaia di famiglie, rifugiatisi in Siria, sono anche tornati, vedendo il miglioramento della sicurezza. Gli attentati di oggi rischiano di gettare di nuovo sfiducia fra i cristiani.