Bomba ferisce 27 persone nel sud della Thailandia
L’ordigno nascosto in una motocicletta è esploso vicino ad un affollato mercato a Yala. Ieri in un’imboscata all’esercito sono stati uccisi 8 militari, uno dei quali decapitato. Dal 2004 le violenze nel sud hanno fatto oltre 2800 vittime.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Sono almeno 27 i feriti in seguito all’esplosione di una bomba avvenuta questa mattina nel sud della Thailandia. I sospetti sugli autori dell’attentato si concentrano sui presunti gruppi di ribelli islamici, che combattono per l’indipendenza delle province meridionali del Paese. L’ordigno, riferiscono fonti della polizia, era nascosto in una motocicletta parcheggiata vicino ad un affollato mercato a Yala.   
 
L’attentato arriva all’indomani di un altro sanguinoso episodio: nella provincia di Narathiwat, 8 soldati sono stati uccisi in un’imboscata da un gruppo di uomini armati. Uno di loro è stato decapitato. I militari avevano scortato a casa alcuni insegnanti, figure tra le più colpite dai ribelli.
 
Più di 30 persone, la maggior parte civili, sono state decapitate in 4 anni di scontri. L’obiettivo sembra quello di terrorizzare la popolazione buddista nella zona.
 
Nelle province meridionali di Yala, Pattani e Narathiwat, ex sultanati musulmani, la violenza è aumentata negli ultimi mesi e ormai gli attentati sono quotidiani. L’esercito - presente con oltre 30mila uomini – e la polizia non riescono a controllare la situazione e raccomandano ai buddisti di evitare specifiche zone. Islamici e gruppi per la tutela dei diritti accusano le Forze dell’ordine di esecuzioni sommarie e violenze contro la popolazione islamica. Dall'inizio delle violenze, nel 2004,  il bilancio delle vittime ha già superato le 2.800.