Dopo la bomba a Karachi, nel Paese si teme una escalation terroristica
di Qaiser Felix
L’esplosione di ieri nella capitale della provincia di Sindh uccide almeno 10 persone; in città erano presenti Musharraf e il marito della Bhutto. Il Daily Times parla di un vasto piano terroristico contro obiettivi religiosi nel corrente mese di Muharram. Un rapporto del think thank Pak Institute for Peace Studies avverte di una forte presenza di al-Qaeda e talebani nelle zone tribali e registra 1.442 attentati e violenze politiche nel solo 2007.
Islamabad (AsiaNews) – In Pakistan si paventa una escalation terrorista dopo l'attentato di ieri che ha ucciso almeno 10 persone e ne ha ferite oltre 50 a Karachi, sud del Pakistan. Lo riferiscono fonti ufficiali della provincia di Sindh, di cui Karachi è capitale. L’ordigno, piazzato su una motocicletta, è esploso nel quartiere di Quaidabad, mentre in città erano presenti il capo di Stato Pervez Musharraf e Asif Ali Zardari, il marito dell'ex premier Benazir Bhutto uccisa a Rawalpindi il 27 dicembre scorso. Si tratta del secondo attacco terrorista dall’inizio del 2008: il 10 gennaio un kamikaze si era fatto esplodere fuori l’Alta Corte di Lahore, uccidendo 25 persone.
 
Akhtar Zamin, ministro degli Interni del Sindh, riferisce che l’identità dei responsabili non è ancora chiara, ma ipotizza che il loro obiettivo è impedire lo svolgimento delle elezioni e distruggere la pace della città.
 
Ormai da più parti ci si aspetta un crescendo di violenze. Secondo quanto riportato dal quotidiano Daily Times, il dicastero degli Interni ha avvertito che attivisti del defunto Lashkar-e-Jhangvi (LJ) e militanti talebani hanno in programma attacchi a leader religiosi e politici e luoghi di culto in 9 città del Paese, durante il mese sacro musulmano di Muharram (iniziato il 9 gennaio). Il recente rapporto di un think thank privato, diffuso il 4 gennaio, mette in guardia da un escalation di azioni terroristiche e definisce “altamente insoddisfacente” la situazione del Pakistan nel 2007. Lo studio, preparato dal Pak Institute for Peace Studies (Pips), indica nella provincia della Frontiera del Nord-Ovest (Nwfp) e nelle due città di Rawalpindi e Islamabad, le zone più sensibili dove “uomini dei talebani e di al-Qaeda” continuano a colpire esercito e forze di sicurezza pakistane.
 
Lo stesso rapporto registra nel solo 2007: 1.442 tra attentati terroristici, incidenti di matrice politica e violenze lungo il confine, per un bilancio totale di 5.353 feriti e 3.448 morti, di cui 1.974 civili. Le zone più colpite rimangono quelle tribali: delle vittime totali, 1.096 sono concentrate solo nella Nwfp. Il documento, basato sui dati raccolti da quotidiani, riviste e da fonti ufficiali, riporta l’uccisione in tutto l’anno di 1.008 terroristi e la cattura di altri 1.636 sospetti terroristi da parte delle forze di sicurezza.