Quest’anno sono in 60 a studiare all’Istituto domenicano di Ho Chi Minh City
di JB. VU
I futuri religiosi e suore provengono da tutte le diocesi del Paese: ciò rende possibile anche uno scambio di esperienze culturali. Mons. Nguyen Van Nhon, presidente dell’episcopato vietnamita, conferma che “l’educazione è una delle scelte prioritarie della Chiesa vietnamita”.
Saigon (Asianews) – Quest’anno, all’Istituto domenicano di Ho Chi Minh City, ci sono 60 futuri padri e suore che si preparano ad andare nelle diverse congregazioni. In Vietnam ci sono 26 diocesi e questi candidati alla vita religiosa vengono da ogni parte: ciò offre una buona opportunità per apprendere e condividere esperienze diverse.
 
“Al momento - spiega ad AsiaNews padre Trung, direttore dell’Istituto - organizziamo corsi di filosofia, teologia e Bibbia per religiosi. Grazie ad un gruppo di buoni professori, sacerdoti, suore e laici, abbiamo una buona formazione. Molti padri e suore vengono da seminari e congregazioni. Vengono da diocesi diverse, così possono condividere le tradizioni culturali di ogni diocesi. Alcuni religiosi e suore appartengono alle minoranze etniche. Al termine dei corsi tornano ai loro villaggi e comunità per aiutare la loro gente. Grazie ai docenti laici, padri e suore capiscono le attività sociali e la vita delle famiglie e possono applicare ciò che apprendono nella loro missione nelle parrocchie locali”.
 
Mons. Nguyen Van Nhon, presidente dell’episcopato vietnamita, conferma ad AsiaNews che “l’educazione è una delle scelte prioritarie della Chiesa vietnamita e noi dobbiamo preoccuparci di dare insegnamento con metodo e qualità. Ed i laici sono capaci di dare un buon contributo in questo settore”.
 
Quello dell’educazione e della formazione per il miglioramento delle risorse umane è una necessità per l’intero Paese. Il Vietnam ha circa 84 milioni di abitanti e i giovani sono circa il 54% della popolazione. Secondo le statistiche del Ministero dell’educazione, nell’anno scolastico 2006-2007 ci sono stati 16.371.049 studenti, dalle scuole elementari alle superiori, di età tra i 7 ed i 18 anni. Ogni anno ci sono circa 3 milioni di giovani che affrontano l’esame nazionale per essere ammessi alle università o ai college o ai centri di formazione professionale. Il numero delle scuole è in continua crescita, ma i risultati per l’output degli studenti non sono sicuri, così essi hanno difficoltà a trovare lavoro. La questione, così, è quella di come migliorare la qualità del sistema educativo per uno sviluppo umano globale.