Approvata la legge che reintegra i baathisti di basso livello
La norma non è stata firmata dal vicepresidente sunnita, secondo il quale apre la strada a possibili vendette ed è contraria alla riconciliazione nazionale.
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – Il Consiglio della presidenza dell'Iraq ha dato il suo consenso alla discussa Justice and Accountability Law, che permette ai ranghi più bassi dell'ex partito Baath di Saddam Hussein di ricoprire incarichi governativi. La cosiddetta legge di 'de-baathificazione' era stata approvata dall'Assemblea nazionale irachena il 12 gennaio scorso e per la promulgazione mancava solo il sì della presidenza.
 
La nuova norma è passata, però, senza la firma del rappresentante sunnita al Consiglio, il vicepresidente Tariq al-Hashemi. Quest’ultimo aveva già annunciato la settimana scorsa che non avrebbe appoggiato il testo, in quanto apriva la strada a possibili vendette contrarie alla riconciliazione nazionale. Per questo si ritiene che la presidenza abbia voluto “accontentare” la fazione sunnita includendo nella dichiarazione di consenso alla legge l’invito all’Assemblea nazionale l’ammonimento a rivedere alcuni articoli. “Sebbene rispettiamo il Parlamento - si legge nella nota - questa legge in molti articoli è contraria a quello su cui si erano accordati i leader politici”.  
 
La nuova norma prevede a grandi linee: la possibilità per i quadri di livello intermedio e inferiore del Baath (circa 38mila persone) di tornare a lavorare nel settore pubblico e accorda la pensione a tutti i baathisti; rimangono, invece, banditi i quadri alti. Si stabilisce un periodo di tre mesi entro il quale gli ex membri del partito del raìs possono essere perseguiti legalmente, se giudicati non colpevoli possono fare richiesta di reinserimento e da quel momento saranno immuni da procedimenti sull’operato dell’era Saddam.
 
La Justice and Accountability Law è la prima di 18 proposte che fanno parte di una piano legislativo voluta dall'amministrazione del presidente Usa George W. Bush per promuovere la riconciliazione tra i sunniti, sciiti e la minoranza curda.