Dallo tsunami è nata una nuova comunità
di Weena Kowitwanij
Storia di come pescatori senza più casa hanno inventato un nuovo mondo di costruire la propria casa e riscoprire la solidarietà umana.

Phang-Nga (AsiaNews) - Dopo lo tsunami del 2004 a Ban Nam Khem, provincia Phang-Nga, il governo tailandese, con gli aiuti internazionali, ha costruito nuove case solo per 700 delle 2mila famiglie di pescatori. Ma molte le hanno rifiutate perché lontane dal mare, unica fonte di guadagno.

 "Allora – racconta  Jira Chummalee, moglie di un pescatore -  chi era senza casa e chi non la voleva perché lontana dal mare ha proposto al governo di comprare, con gli aiuti internazionali, un pezzo di terra vicino al mare”. Là 50 famiglie hanno costruito da sole la nuova casa. Prachuck Krichongreug, leader del gruppo, racconta che “il governo ci ha mandato un architetto volontario per dirigere la costruzione.

"Abbiamo voluto un’area centrale per il parcheggio, una zona giochi e un ‘centro ricreativo’ per incontrarci e stare insieme”. La nuova comunità si chiama Suktawesapmangkong: “da suktawe che significa ‘più felici’ e sapmangkong che indica la sicurezza che deriva dal risparmiare qualcosa di quanto guadagni”, spiega Sakda Pornrangsri. “Abbiamo costruito le case – aggiunge – senza dover chiedere pesanti prestiti. Qualcuno cucinava per tutti e anche i bambini hanno aiutato durante il fine settimana”. “Ancora oggi a turno, per gruppi, si cucina anche per i vicini”. “Al ritorno della pesca, quanto non è stato venduto lo distribuiamo tra i vicini”. “Qualcuno – dice Prachuck – ci chiama stupidi a non stare nelle case costruite dal governo. Ma noi siamo orgogliosi di avere costruito le nostre case, e abbiamo anche costruito una nostra comunità solidale”.