Ahmadinejad a marzo andrà in visita a Baghdad
Il viaggio può rivelarsi importante nella prospettiva di pacificazione del Paese o essere sfruttato in funzione antiamericana. Ma la sua sicurezza dipenderà comunque dagli occupanti.
Baghdad (AsiaNews) – Ahmadinejad andrà in visita a Baghdad. La data non è ancora fissata, ma il Ministero degli esteri iracheno sostiene che sarà comunque in marzo. Era da decenni che un presidente iraniano non si recava nel vicino Stato, ma al di là del dato statistico, il fatto può rivelarsi importante per il futuro dell’Iraq, visto il peso che l’Iran ha sulla componente sciita, maggioritaria, e quindi sull’atteggiamento che questa può assumere nel processo di pacificazione del Paese.
 
L’agenzia ufficiale di Teheran, l’IRNA, titola oggi sulla “importanza” dell’evento. Giudizi favorevoli alla visita sono espressi anche dalle componenti politiche irachene, seppure con qualche distinguo. Se è scontato che il portavoce dello sciita Moqtada Al Sadr, Talal Al Saeedi, veda la “importante visita” nella logica di “porre fine all’occupazione americana”, il partito sunnita del vicepresidente Tariq Al Hashimi la ritiene “un messaggio politico agli iracheni, agli americani ed all’intera regione” nella quale l’Iran è “la seconda forza dopo Israele”.
 
Proprio il timore che Ahmadinejad sfrutti la propria presenza in Iraq per lanciare un avvertimento agli Stati Uniti è espresso dai “laici” dell’ex premier Iyad Allawi. Ma c’è invece chi non si sente di escludere la possibilità che Ahmadinejad approfitti del viaggio per un messaggio di segno positivo verso gli Usa. Di sicuro, qualche affidamento sulle forze militari statunitensi dovrà porlo, visto che, in modo più o meno palese, avranno un ruolo fondamentale per garantire la sua sicurezza.