Prima sconfitta di Pechino al Wto
Per l'Organizazione mondiale del commercio, le norme cinesi penalizzano la vendita di componenti di veicoli esteri. Tra qualche mese il rapporto finale, poi Pechino dovrà impugnarlo o modificare la sua normativa.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) ha definito non corretta e protezionista la politica cinese per il commercio di parti di autoveicoli. La Cina pretende che le fabbriche di autoveicoli utilizzino almeno un 60% di componenti fatti nel Paese, oppure applica imposte più alte.

Secondo una fonte ufficiale Usa, il Wto, accogliendo i reclami di Stati Uniti, Unione europea (Ue) e Canada, ha ritenuto che questa normativa costituisce uno svantaggio per la vendita di parti di autoveicoli esteri rispetto a quelli cinesi e ha richiesto alla Cina di eliminare queste “condizioni di favore”. Altrimenti gli altri Paesi saranno autorizzati a imporre sanzioni sulle merci cinesi. Ora si attende il rapporto finale del Wto, previsto tra qualche mese, contro il quale Pechino potrà fare appello.

E’ la prima volta che la Cina subisce un richiamo del Wto, al quale si è unita nel 2001 aderendo ale regole internazionali. Analisti osservano che è segno che il Paese è ormai considerato un’economia più matura e ricca, che deve rispettare le regole del commercio mondiale. Sono pendenti altri reclami degli Stati Uniti a tutela del diritto di copyright per musica e film. A sua volta Pechino è ricorsa contro i limiti posti dall’Ue alle calzature cinesi.