Elezioni in Nepal: la congiura dei maoisti
di Kalpit Parjuli
I maoisti rivelano la strategia alternativa: un colpo di Stato nel caso perdano le prossime elezioni dell’assemblea costituente che sono previste per il 10 aprile.
Kathmandu (AsiaNews) – Se perderanno le elezioni, i maosti faranno un colpo di Stato. La strategia è stata annunciata da Baburam Bhattarai durante l'incontro avvenuto il 13 febbraio, quando le associazioni affiliate ai maoisti si sono riunite nella capitale per festeggiare il tredicesimo anniversario dalla nascita del Partito maoista nepalese.
 
In quell’occasione il leader Bhattarai ha annunciato il piano alternativo da mettere in atto  nel caso il Partito perda le elezioni: “Stiamo combattendo per uno Stato repubblicano e stiamo facendo quanto in nostro potere per vincere le elezioni, ma se non dovessimo farcela prenderemo il potere evitando la violenza. In passato usavamo l’insorgenza armata ma ora vogliamo combattere con mezzi pacifici. Dobbiamo vincere ad ogni costo. Il trionfo è inevitabile”.
 
Il capo del Partito maoista, Prachanda aka Pushpa Kamal Dahal, ha accusato i monarchici e le forze internazionali di essere responsabili dell’aumento della violenza nella zona di Terai, nel sud del Paese. “I Paesi stranieri e i monarchici garantendo il sostegno ai piccoli partiti stanno in realtà creando impedimenti che mettono a rischio le elezioni”. Pushpa Kamal Dahal ha aggiunto che i partiti a Terai “crescono come funghi” e non costituiscono nuove speranze per la gente, ma soltanto ostacoli nella corsa alle elezioni.
 
I maoisti sono in piena campagna elettorale e acclamano a gran voce Pushpa Kamal Dahal candidato alla presidenza del “Nuovo Nepal”. Inoltre, sembra che stiano impedendo ad altri partiti di associarsi e concorrere minacciando di morte i vari membri ed esponenti politici. I maoisti hanno recentemente attaccato Dilendra Prasad Bandu, il leader del Congresso nepalese ed ex ministro mentre si trovava in un’area isolata del Paese per la campagna elettorale.
 
Bishnu Raj Upreti, analista politico esperto di conflitti, in un’intervista ad AsiaNews ha commentato: “I maoisti stanno alimentando la confusione nella gente. La minaccia di prendersi il potere genera paura all’interno del Paese e a livello internazionale. Ma il Partito sa che mancherebbe di una base legale per governare”.
 
La paura generata dalle minacce dei maoisti sta compromettendo le elezioni che avvengono in un clima di timori e pressioni che ne minano l’autenticità.